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AirPods 4 e AirPods Max USB-C: ancora non riparabili

Gli AirPods 4 non portano buone notizie per gli amanti della tecnologia sostenibile. Il teardown di iFixit ha confermato che, come i predecessori, questi auricolari non sono assolutamente riparabili. Zero su dieci nella scala di riparabilità è il verdetto netto. Questo problema è noto e riguarda tutte le generazioni precedenti. I tecnici di iFixit evidenziano che aprire gli AirPods senza danneggiarli è praticamente impossibile senza strumenti avanzati e una notevole esperienza.

Apple, d’altronde, non ripara i propri auricolari. Quando un paio si rompe, vengono sostituiti anziché aggiustati. Questo crea un problema di e-waste, poiché la batteria interna agli ioni di litio ha una durata limitata, condannando questi dispositivi a diventare rifiuti tecnologici nel giro di pochi anni. Un aspetto curioso emerso durante il teardown riguarda il microfono ausiliario: appare identico a quello dei modelli con ANC, ma negli AirPods 4 viene utilizzato esclusivamente per lo spatial audio. La custodia di ricarica, inoltre, mantiene la stessa batteria da 345 mAh degli AirPods di terza generazione

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AirPods Max USB-C: una piccola buona notizia?

Diversa la situazione per gli AirPods Max con porta USB-C. Qui il teardown ha mostrato una continuità col modello precedente, che aveva ricevuto un punteggio di 6 su 10 per la riparabilità. Nessuna rivoluzione, dunque, il passaggio alla USB-C è l’unica novità di rilievo rispetto alla versione con porta Lightning. Dal punto di vista tecnico, il mantenimento di un design già testato e sufficientemente riparabile è un aspetto positivo. In fondo, una riparabilità sufficiente per un prodotto di fascia alta come gli AirPods Max è un miglioramento rispetto agli auricolari più piccoli e usa e getta di Apple. Ma basta questo per giustificare la mancanza di vere innovazioni nei nuovi modelli? Considerando poi quante azioni le aziende applichino sui loro prodotti per renderli più longevi possibile, l’aspetto della non riparazione è apparsa alquanto strana, soprattutto dato che la problematica era già presente. Sarà una mossa commerciale per vendere di più?

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Pubblicato da
Rossella Vitale