Amazon ha deciso di incrementare il numero di annunci pubblicitari su Prime Video a partire dal 2025. La mossa mira a consolidare la sua posizione in un mercato streaming sempre più competitivo. Altri giganti come Netflix e Disney+ infatti hanno già introdotto abbonamenti a basso costo supportati da pubblicità. Nonostante le preoccupazioni iniziali su un possibile calo di abbonati, Kelly Day, vicepresidente di Prime Video International, ha assicurato che l’introduzione della pubblicità non ha comportato una gran diminuzione del numero di iscritti.
La pubblicità su Prime Video è iniziata proprio quest’anno con un approccio, diciamo, leggero, che comunque ha fatto storcere il naso. Il prossimo anno, però, Amazon prevede di aumentare gradualmente il carico pubblicitario. Gli utenti ora continueranno ad accettare questo compromesso? Non sarà troppo? Vero che ci sono parecchi rincari degli abbonamenti in giro e che i cambiamenti nel catalogo dei contenuti non è unicamente cosa di Amazon, ma il rischio di una “stanchezza pubblicitaria” è reale.
Una delle principali novità che Amazon introdurrà saranno gli “annunci shoppable”
Il problema è chiaro: un aumento eccessivo della pubblicità potrebbe portare gli utenti a sentirsi sopraffatti. Amazon dovrà trovare il giusto equilibrio tra pubblicità e qualità del servizio. Fino a quando gli spettatori tollereranno più spot in cambio di un abbonamento economico? Se il numero di annunci crescerà troppo, la reazione del pubblico potrebbe essere negativa, portando gli utenti a scegliere versioni senza pubblicità o, peggio ancora, a cancellare del tutto l’abbonamento. La sfida per Amazon e per l’intero settore dello streaming è ora quella di capitalizzare la crescita della pubblicità senza perdere il favore dei propri utenti.