Climate Investment Funds (CIF) ha annunciato la sua intenzione di investire fino a 1 miliardo di dollari per stimolare lo sviluppo di tecnologie destinate a ridurre le emissioni industriali, concentrandosi in particolare su quelle dannose per il clima nei paesi in via di sviluppo. Collaborando con la Banca Mondiale e altri istituti di credito internazionali, il CIF è in grado di assumersi rischi maggiori e di offrire finanziamenti a tassi competitivi, creando così condizioni favorevoli per attrarre ulteriori investimenti in progetti su larga scala.
La disponibilità di fondi verrà garantita attraverso il Clean Technology Fund, un fondo di 8,6 miliardi di dollari. Questa iniziativa mira a decarbonizzare settori ad alta emissione come il cemento, l’acciaio, il ferro e i prodotti chimici, responsabili di circa un quarto delle emissioni globali di gas serra. Con un aumento previsto della domanda di energia entro il 2050, il CIF sottolinea la necessità di transire verso un’economia con basse emissioni di CO2. Secondo Tariye Gbadegesin, amministratore delegato del CIF, “Il nostro futuro dipende dalla decarbonizzazione dei settori ad alta emissione. Per raggiungere i nostri obiettivi climatici, è necessario ridurre le emissioni dell’industria del 20% entro il 2030 e del 93% entro il 2050″.
Per affrontare l’impatto ambientale del settore, il programma di decarbonizzazione del CIF prevede il finanziamento di pratiche lavorative sostenibili e accetterà proposte di investimento congiunte tra il settore pubblico e privato. Questo rappresenta una novità nel panorama delle iniziative promosse dal CIF, che non ha precedenti simili.
Dopo il lancio del programma durante i colloqui globali sul clima del 2022, i paesi hanno ora la possibilità di richiedere direttamente fondi al CIF, presentando una manifestazione di interesse entro il 17 gennaio. La finanza sarà al centro della prossima COP29, in programma in Azerbaigian a novembre. Kerry McCarthy, ministro britannico per il clima e la sicurezza energetica, ha affermato che “accelerare la decarbonizzazione di acciaio, ferro e cemento nei mercati emergenti è essenziale per ridurre le emissioni globali e favorire la transizione verso l’energia pulita”.