Il ministro Shigeru Ishiba, in Giappone, ha annunciato l’arrivo di una nuova strategia energetica. In particolare, si parla di un’unione tra nucleare e fonti rinnovabili. La strategia ha un duplice obiettivo. Il primo prevede un avanzamento del processo di decarbonizzazione. Il secondo riguarda il limitare la quota di energia generata da fonti esterne.
Yoji Muto, ministro dell’economia giapponese, ha affermato che suddetta strategia rappresenta il giusto percorso da seguire per il Giappone. Se si considera un possibile aumento della domanda energetica, secondo Muto, infatti, è necessario garantire il giusto approvvigionamento.
In Giappone arriva una nuova strategia energetica
WoodMackenzie, società di consulenza, ha dichiarato che nel 2023 buona parte della produzione energetica giapponese è stata determinata dalle energie rinnovabili. Quest’ultime sono seguite dal carbone e dal gas naturale liquefatto (GNL). Infine, c’è l’energia nucleare. Attualmente, il Giappone gestisce undici reattori rispetto ai 54 che possiede. Con i riavvii di tali strutture è stato registrato un calo pari all’8% delle importazioni di GNL.
A tal proposito, TEPCO intende riavviare la centrale nucleare di Kashiwazaki-Kariwa. È la più grande a livello mondiale. Eppure, al momento non ha ricevuto l’approvazione della prefettura di Niigata. Il motivo riguarda le richieste di una maggiore sicurezza. D’altronde, considerando i grandi disastri che hanno coinvolto il Giappone, non è difficile comprendere il perché di tante preoccupazioni.
Il prossimo 27 ottobre si terranno le nuove elezioni. Quest’ultime riguardano la Camera dei rappresentanti. Il loro esito potrebbe introdurre novità interessanti per il settore nucleare in Giappone. A tal proposito, Muto ha affermato che la TEPCO, prima di procedere, deve intervenire riguardo tali preoccupazioni. Allo stesso tempo, ha evidenziato anche l’importanza di riavviare gli impianti nucleari in Giappone. In questo modo sarà possibile bilanciare l’offerta energetica. Inoltre, si ipotizza che sarà anche più facile gestire i prezzi dell’energia e procedere, di conseguenza, con il processo di decarbonizzazione.