Ancora non è stato pubblicato l’ elenco con i nomi dei Paesi che hanno aderito all’ iniziativa, ma probabilmente si tratta di quelli che sostengono il piano di conservazione Great Blue Wall e cioè Kenya, Madagascar, Mauritius, Mozambico, Seychelles, Somalia, Sudafrica, Tanzania e Comore. Questo progetto ha anche l’ appoggio di Stati Uniti e Gran Bretagna e mira a proteggere 2 milioni di ettari di ecosistemi oceanici entro il 2030. Già nel 2022 era stato realizzato un accordo che prevedeva la protezione di del 30% di mari e oceani.
Con tutti questi progetti si spera in una conclusione almeno del preaccordo prima della conferenza ONU sugli oceani. Questo progetti sono importanti perché alcuni dei Paesi africani come Kenya, Tanzania e Mozambico hanno perso enormi quantità di litorale ricoperte di un ecosistema marino molto importante. Per risolvere queste situazioni stanno nascendo delle nuove idee su come preservare il pianete e il suo ecosistema. Il problema principale sta nel fatto che questi progetti richiedono grandi quantità di denaro per essere portati a termine. Per questo motivo molte banche si stanno mettendo d’ accordo su come risolvere il problema e su come garantire delle garanzie di credito. Il Madagascar starebbe iniziando a stipulare qualche accordo per portare a termine il progetto di tutela delle natura marittima e corallina.
Con queste soluzioni il mondo potrebbe cambiare e ritrovare il suo benessere che aveva da sempre anche perché le barriere coralline offrono anche un certo tipo di turismo che porterebbe ad un guadagno anche da parte dei Paesi che aderiscono al progetto.