Piracy Shield Il Piracy Shield è stato introdotto di recente come strumento per contrastare il fenomeno della pirateria. A tal proposito, di recente si sta procedendo con una serie di potenziamenti utili per migliorare il funzionamento della piattaforma. Al momento, alcuni di tali cambiamenti risultano essere al vaglio del Governo italiano. Tali interventi, però, sembrano aver dato inizio ad una serie di perplessità, tra cui quelle che di Google.

Google esprime diversi dubbi riguardo Piracy Shield

I cambiamenti in questione sono stati approvati dal Senato. Ora la decisione passa alla Camera che per il momento ha già espresso parere positivo riguardo alcune modifiche da introdurre sulla piattaforma Piracy Shield. Si tratta di interventi nel testo dell’ultimo decreto Omnibus.

Secondo tali interventi, la responsabilità per i contenuti piratati andrà anche ai fornitori di servizi VPN e DNS. Quest’ultimi devono procedere rimuovendo gli indirizzi IP sospetti entro 30 minuti dalla segnalazione. Tutto ciò fornendo anche eventuali prove che invece provino l’innocenza all’Autorità che impone il blocco. In caso di mancata segnalazione, i fornitori potrebbero rischiare anche la detenzione.

Considerando quanto detto, Google ha dichiarato un certo dissenso sulla questione. Diego Ciulli, Head of Government Affairs and Public Policy dell’azienda di Mountain View ha dichiarato che la segnalazione di tali violazioni potrebbe risultare piuttosto tediosa. Secondo Google, infatti, le segnalazioni di violazioni per il diritto di autore al momento sono circa 9.756.931.770. Riuscire a segnalarle tutte potrebbe essere un’impresa alquanto complessa.

Secondo quanto dichiarato da Google, se la nuova norma per il Piracy Shield non venisse corretta potrebbe risultare controproducente. In tal modo, l’intervento contro la pirateria potrebbe invece finire per ingolfare l’autorità giudiziaria. In questo modo si finisce per togliere risorse proprio alla lotta alla pirateria. Al momento non ci sono nuovi sviluppi. Non resta che attendere e scoprire se le modifiche richieste verranno introdotte nel sistema di gestione della piattaforma antipirateria.

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