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Starlink, la rete internet satellitare di SpaceX, ha recentemente raggiunto un nuovo traguardo significativo, superando i 4 milioni di abbonati. L’annuncio è stato dato dalla presidente dell’azienda, Gwynne Shotwell, e confermato successivamente da SpaceX. Questo risultato evidenzia l’impressionante ritmo di crescita del servizio, che ha guadagnato un milione di nuovi utenti solo dalla fine di maggio.

Dalla sua introduzione con una fase beta nell’ottobre 2020, Starlink ha visto un aumento continuo della sua base clienti, passando da 1 milione di abbonati nel dicembre 2022, a 2 milioni a settembre 2023 e infine a 3 milioni solo a maggio di quest’anno. Attualmente, la costellazione satellitare di Starlink conta quasi 6.000 satelliti, con il servizio disponibile in quasi 100 paesi, rivolgendosi a una vasta gamma di clienti, dalle famiglie agli utenti aziendali.

Il crescente successo di Starlink ha reso il servizio una colonna portante nel piano complessivo di SpaceX per la commercializzazione dello spazio. Si prevede che Starlink genererà entrate per 6,6 miliardi di dollari nel 2024, un balzo considerevole rispetto agli 1,4 miliardi di soli due anni fa. Questi ricavi saranno fondamentali per finanziare ulteriori sviluppi di Starship, il razzo riutilizzabile che SpaceX intende utilizzare per aumentare il numero di satelliti in orbita.

 

Starlink: crescita inattesa per il servizio di Elon Musk

Il dominio di Starlink nel settore dell’internet satellitare è ormai evidente, soprattutto a scapito dei suoi concorrenti storici come Viasat e SES, che utilizzano tecnologie più datate in orbite geostazionarie. Anche se nuove costellazioni come Project Kuiper di Amazon sono in fase di sviluppo, nessuna ha ancora raggiunto lo stesso livello di successo commerciale o operativo di Starlink. L’attenzione ultimamente si è spostata poi verso il mercato italiano, dove Starlink cerca di trovare terreno fertile per gettare le basi per una futura espansione verso un pubblico ancora orfano di un servizio di qualità dello stesso tipo, già abbiamo visto la prima offerta, ma cosa cambierà in futuro?.

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