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WhatsApp: se ricevete questo messaggio il vostro conto rischia

Una delle nuove frontiere del mondo delle truffe online è rappresentato da WhatsApp, i truffatori si sono infatti resi conto che il social ha dedicato alla messaggistica istantanea e l’arma perfetta per raggiungere il maggior numero di utenti possibile in poco tempo e con pochi semplici clic.

Effettivamente, l’applicazione di messaggistica istantanea consente di raggiungere tantissimi utenti molto facilmente dal momento che annovera un’utenza complessiva che supera i 2 miliardi di account, cosa che ovviamente nel mondo delle truffe torna molto utile dal momento che maggiore è il numero di tentativi maggiori saranno le possibilità di successo.

Di conseguenza, nelle ultime settimane i messaggi tuffaldini stanno spopolando su WhatsApp e stanno colpendo anche l’Italia, numerose sono infatti le segnalazioni da parte degli utenti che raccontano l’arrivo di strani messaggi da numeri non presenti nella lista contatti.

 

Il messaggio sospetto

Come potete vedere con i vostri occhi, si tratta effettivamente di messaggi all’apparenza normali ma che arrivano decisamente da utenti inaspettati

, nello specifico potete ben vedere nell’esempio riportato sopra che si tratta di un messaggio in arrivo dall’Egitto, un posto dal quale decisamente non ci si aspetta di ricevere un messaggio.

Nel caso doveste rispondere poi a seguito di quest’ultimo, ne arriveranno altri che in modo molto indiretto, vi porteranno a consegnare con le vostre mani i vostri dati sensibili tra i quali addirittura i codici di accesso ai vostri conti bancari.

Riconoscere questa tipologia di messaggio però non è impossibile, si tratta infatti di piccoli testi in arrivo da numeri non presenti nella lista contatti e con prefissi decisamente poco comuni o comunque esteri, nella maggior parte dei casi si tratta di richieste del vostro tempo o per l’appunto di messaggi ambigui privi di apparente significato, in caso di risposta però arriveranno false promesse di guadagni sul web o addirittura ricatti.

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Pubblicato da
Eduardo Bleve