Considerando tale scenario, Lee Jong-hwan, ex ingegnere Samsung, ha dichiarato che sarebbe meglio dividere l’unità. Ciò potrebbe risolvere la situazione almeno in parte. Inoltre, potrebbe aiutare Samsung a riconquistare la fiducia dei clienti.
Samsung: perdite per la produzione dei chip
Negli anni, l’azienda ha dimostrato grande attenzione per tale settore. Già nel 2019 Lee si era soffermato sull’impegno dell’azienda per la produzione e la progettazione dei chip. Lo scopo è quello di riuscire a competere anche con le grandi aziende del settore, come TSMC. Tutto ciò rispecchia le intenzioni di Samsung di diventare il principale produttore di chip entro il 2030.
Si tratta di un’ambizione piuttosto importante, ma in concreto è evidente che Samsung deve affrontare sfide considerevoli. Tra quest’ultime, ci sono le difficoltà ad assicurarsi ordini sufficienti alla capacità produttiva. A tal proposito, Samsung ha dato il via a due nuovi stabilimenti. Uno negli Stati Uniti. Mentre l’altro è in Corea del Sud. Inoltre, al momento sta procedendo costruendone un terzo a Taylor, in Texas.
Proprio per questo, l’azienda coreana non intende procedere scorporando la fonderia, come ribadisce Lee. Eppure, analizzando i dati presentati è stato evidenziato come l’azienda abbia perso in media 2,4 miliardi di dollari dalle attività di fonderia e System LSI nello scorso anno. A ciò si aggiunge la tendenza attuale che dimostra come, anche per il 2024, Samsung stia registrando risultati negativi. Si tratta di una situazione incerta che bisognerà tenere sotto controllo per scoprire come potrà evolversi.