Il Comune di Firenze ha tentato più volte di introdurre l’obbligo del casco per i monopattini elettrici anche per i maggiorenni, ma i risultati non sono stati quelli sperati. Dopo due bocciature da parte del Tar, è arrivata la sentenza del Consiglio di Stato, che ha respinto definitivamente l’appello del Comune. Così, almeno per il momento, niente casco obbligatorio per gli adulti.
Il Comune di Firenze e la sua battaglia
Tutto è iniziato nel 2020, quando il sindaco di Firenze decise di imporre il casco anche ai maggiorenni, andando oltre quello che prevede il Codice della Strada, che obbliga solo i minorenni a indossarlo. L’iniziativa non è piaciuta a diverse aziende di sharing, che hanno subito fatto ricorso al Tar. Il Comune ha perso e ha deciso di riprovarci l’anno successivo, sperando di far partire la nuova regola entro dicembre. Anche questa volta, però, il Tar ha annullato la delibera, e così il Comune ha deciso di ricorrere al Consiglio di Stato.
La questione ruota tutta attorno a un problema di competenze. In parole povere, solo il Parlamento ha il potere di stabilire obblighi come quello del casco, mentre i Comuni non possono introdurre regole che non siano già previste dalla legge nazionale. Il Consiglio di Stato ha chiarito che, per quanto l’intento del Comune fosse nobile, cioè aumentare la sicurezza stradale, la regolamentazione deve essere gestita a livello statale, per evitare di frammentare il quadro normativo.
Per il momento, quindi, il Comune di Firenze ha perso la sua battaglia. Tuttavia, il tema potrebbe presto riaprirsi. Il Governo sta lavorando a una riforma del Codice della Strada che, tra le altre cose, potrebbe introdurre l’obbligo del casco anche per gli adulti che usano i monopattini elettrici. Al momento non c’è ancora nulla di definitivo, ma si parla di un’approvazione entro la fine dell’anno. Se la riforma andrà in porto, la legge potrebbe cambiare e, a quel punto, anche i maggiorenni dovranno indossare il casco quando si mettono alla guida di un monopattino.
In attesa di nuove regole, la vicenda di Firenze ha comunque acceso il dibattito sulla sicurezza stradale e su come garantire maggiore protezione a chi usa questi mezzi di trasporto sempre più diffusi nelle città.