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In Antartide sparisce il ghiaccio e prolifera il verde

Purtroppo il pianeta sta cambiando vertiginosamente in seguito alle tante situazioni create dal cambiamento climatico. Ovviamente una di quelle più importanti in termini di gravità non può che essere l’aumento delle temperature, che portano gli eventi meteorologici a diventare sempre più particolari e soprattutto non adatti ai posti in cui si ripercuotono. Secondo quanto riportato, tutto questo sarebbe comportando un lieve deteriorarsi della crosta terrestre, oltre alla perdita della cosiddetta biodiversità degli oceani e alla diminuzione delle risorse idriche. Per non parlare poi di quelli che sono i rischi che interessano la fauna, oltre a quelli che riguardano la salute. Chi non ha mai sentito parlare del fenomeno del greening, ignora completamente quello che sta succedendo in Antartide.

Quello meglio conosciuto da tutti, anche come polo sud, infatti si sta pian piano popolando di verde, tutto in seguito allo scioglimento dei ghiacci. La superficie di uno dei posti più freddi della Terra sarebbe mutata vertiginosamente, mostrando un aumento della vegetazione che sarebbe passata tra il 1986 e il 2021, da 0,863 km²

a 11.947 km².

L’Antartide diventa sempre più verde in seguito al cambiamento climatico

L’incremento del verde in Antartide è stato quindi del 30% solo negli ultimi cinque anni, sebbene la penisola resti in gran parte ricoperta da neve e ghiaccio. Il problema è che alcune aree sono passate ad un aumento della temperatura di circa 10 o addirittura 20° sopra la media.

Le piante che abitano la Penisola Antartica, principalmente muschi, prosperano in alcune delle condizioni più estreme del pianeta. Il paesaggio è ancora dominato quasi interamente da neve, ghiaccio e rocce, con una porzione molto limitata occupata dalla vegetazione. Tuttavia, quella piccola area vegetale ha visto una crescita esponenziale, dimostrando che anche in questa regione remota e apparentemente incontaminata, l’influenza del cambiamento climatico causato dall’uomo è evidente“.

La situazione dunque è la più anomala in termini termici, mai registrata prima d’ora. La biodiversità è ancora più a rischio con l’aumento delle zone verdi.

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Pubblicato da
Felice Galluccio