La piattaforma di messaggistica più utilizzata in tutto il mondo e senza alcun dubbio WhatsApp, l’applicazione in tinte verdi vanta infatti un bacino di utenti pari a oltre 2 miliardi di account attivi, ciò rappresenta un grande traguardo ma allo stesso tempo un’occasione ghiotta per chi vuole utilizzare WhatsApp per fini non propriamente legittimi, i truffatori infatti hanno capito che la piattaforma consente di entrare in contatto con tantissimi utenti e sta iniziando a sfruttarla per i propri fini fraudolenti.
molti utenti stanno infatti iniziando a ricevere messaggi decisamente sospetti da numeri altrettanto poco comuni, generalmente questi messaggi contengono un testo abbastanza semplice al quale però in caso di risposta faranno seguito altri messaggi basati su strategie di ingegneria sociale pensate per indurre la vittima ad abbassare la guardia e cedere all’inganno del truffatore.
Anche in Italia questo tipo di attacco è arrivato e infatti le segnalazioni sono molteplici, vediamo insieme qualche dettaglio in più per imparare a proteggerci da questa tipologia di attacco.
Il messaggio truffa pericoloso
Come potete vedere dall’immagine sopra questi messaggi esordiscono in maniera del tutto ambigua e arrivano da strani numeri di telefono con prefissi decisamente poco comuni, grazie agli strumenti di sicurezza messi a disposizione da WhatsApp possiamo poi constatare come la sede di provenienza del messaggio sia l’Egitto, indubbiamente capita poche volte di ricevere i messaggi da quella nazione, ciò deve fare da campanello d’allarme e portarvi a non rispondere e anzi a bloccare il numero che vi ha scritto per poi segnalare tutto WhatsApp.
Si tratta della strategia migliore per difendersi dal momento che quando vedete questa combinazione di elementi quasi sicuramente siete davanti ad una truffa bella e buona pensata per portarvi a dichiarare inavvertitamente i vostri dati sensibili che verrebbero poi utilizzati per derubarvi, ricordate di avere occhio scettico e di restare informati sui vari metodi di truffa entrati in circolazione.