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Social: a breve centro di appello per la moderazione dei contenuti

Novità importanti per tutti gli utenti residenti in un Paese dell’Unione Europea. La novità riguarderebbe un punto di riferimento utile nel caso di problemi con piattaforme che vengono utilizzate giornalmente. Ci riferiamo dunque a Facebook, TikTok e YouTube. Grazie ad una notizia importante veniamo a conoscenza che un nuovo Appeals Centre si occuperà dell’accettazione di reclami relativi alle decisioni di moderazione dei contenuti di alcune piattaforme social.

A breve ci sarà a disposizione un nuovo centro di appello certificato dai regolatori irlandesi per accettare reclami sulle decisioni di moderazione dei contenuti Facebook, TikTok e YouTube. Scopriamo insieme nel corso di questo articolo maggiori dettagli.

Social: centro di appello per la moderazione dei contenuti

Quanti sono ad oggi gli utenti che giornalmente accedono al web per condividere un post, una foto, un contenuto, oppure, accedere su una piattaforma di streaming online? Come sappiamo, tutto ciò è diventato una pratica comune a tutti i residenti nell’Unione Europea e non.

Grazie al nuovo centro di appello, tutti i cittadini che hanno la residenza in un Paese dell’Unione Europea sapranno a chi potersi rivolgere per risolvere eventuali controversie con Facebook, TikTok e YouTube. Secondo quanto diffuso sul web, il nuovo Appeals Centre sarà sotto la guida diretta di Tommaso Hughes, ex CEO dell’Oversight Board Administration.

Per capire meglio la situazione è sicuramente utile fare riferimento a quanto diffuso dall’Appeals Centre sul proprio sito web. Secondo quanto dichiarato, dunque, tutti gli utenti che vogliono presentare ricorso contro una decisione di moderazione da parte di Facebook, YouTube o TikTok possono farlo pagando un’apposita quota richiesta. Quota che sarà successivamente rimborsata nel caso in cui la pronuncia finale sarà a suo favore. Dalle informazioni diffuse, sappiamo inoltre che l’Appeals Centre dovrebbe essere operativo a partire dalla fine del 2024. Solo a partire da allora potranno essere richiesti ricorsi.

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Pubblicato da
Valentina Acri