Il Regno Unito chiude l'ultima centrale a carbone, che in passato aiutarono il paese a dare il via alla rivoluzione industriale.

Nel 2023, il mix energetico del Regno Unito si componeva principalmente di gas naturale, petrolio, nucleare e carbone, con rispettivamente il 37,8%, il 35,8%, il 7,5% e il 3% delle fonti utilizzate. Tuttavia, il 30 settembre 2024 segna una data storica, poiché il Regno Unito ha annunciato la chiusura della sua ultima centrale a carbone, diventando il primo Paese del G7 a eliminare completamente questo combustibile fossile dalla produzione di energia elettrica. Questa decisione rappresenta un passo significativo verso gli obiettivi di decarbonizzazione fissati dal governo, il quale mira a raggiungere una produzione di elettricità completamente sostenibile entro il 2030 e a zero emissioni di CO2 entro il 2050.

 

Il Regno Unito all’inseguimento di nuove energie

Per rendere possibile questa transizione, il governo britannico prevede l’adozione di soluzioni energetiche sostenibili, come l’eolico e il solare, insieme a sistemi di stoccaggio per garantire una fornitura costante quando le fonti rinnovabili non sono disponibili. A tal fine, la Gran Bretagna introdurrà un reddito minimo garantito per gli sviluppatori di progetti di accumulo di energia rinnovabile, inclusi gli impianti idroelettrici a pompaggio, con l’obiettivo di incentivare investimenti in tecnologie che supportino la transizione energetica.

Il ministro dell’Energia, Michael Shanks, ha sottolineato l’importanza di immagazzinare l’energia pulita prodotta in eccesso da fonti rinnovabili, evidenziando come ciò possa migliorare la sicurezza energetica del Paese. Gli sviluppatori di sistemi di accumulo a lunga durata potranno richiedere contratti che garantiscono un reddito minimo, promuovendo così la costruzione di impianti che potrebbero generare notevoli risparmi per il sistema elettrico britannico.

Attualmente, la Gran Bretagna dispone di 2,8 GW di capacità di accumulo idroelettrico a pompaggio, con diversi impianti in Scozia e Galles. Questo sistema sfrutta il movimento dell’acqua, pompando l’acqua in un bacino alto per poi rilasciarla attraverso turbine per generare elettricità. Aziende come SSE e Drax stanno già pianificando nuovi progetti idroelettrici per ampliare questa capacità. Per supportare ulteriormente l’obiettivo net-zero, saranno implementate anche altre tecnologie di stoccaggio energetico, come le batterie a flusso e sistemi ad aria liquida compressa, per raggiungere una capacità di accumulo prevista tra 11,5 e 15,3 GW entro il 2050.

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