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BMW Skytop: la nuova roadster extra limitata che fa sognare

BMW sorprende ancora una volta, annunciando la nuova BMW Skytop, una roadster in edizione limitatissima che già fa parlare di sé. Si tratta di un’auto che riporta alla mente la tradizione delle iconiche roadster del marchio. Ricorda le mitiche 507 e Z8, ma lo fa con un carattere del tutto moderno. Quanti appassionati non sognano una vettura che unisca passato e futuro? Durante un evento a Milano, Adrian van Hooydonk, capo del Design del Gruppo BMW, ha descritto la Skytop come un modello esotico, capace di combinare dinamismo di guida ed eleganza in un modo unico. Il fatto che tutti i 50 esemplari siano già stati venduti ancor prima della presentazione ufficiale ne conferma l’attrattiva. Ma cosa rende questa vettura così speciale?

Lusso da urlo per pochi fortunati con la BMW Skystop

La BMW Skytop possiede un potentissimo motore V8 a benzina da 4,4 litri, capace di produrre ben 625 cv. Questo sistema tanto “imponente”, unito al cambio Steptronic Sport a otto rapporti e al sistema xDrive, permette alla Skytop di raggiungere i 100 km/h in soli 3,3 secondi. Prestazioni impressionanti, vero? Ma non è solo una questione di velocità. BMW ha curato ogni dettaglio, dai materiali agli interni. I sedili in pelle, impreziositi da dettagli in stile brogue, e le applicazioni in cristallo nell’abitacolo creano un’atmosfera lussuosa. La scelta di colori caldi e monocromatici, abbinati al tetto, rafforza l’idea di un’eleganza ricercata.

Cosa dire poi del sistema di infotainment? La tecnologia di bordo include il BMW Live Cockpit Professional e l’Head-Up Display a colori, che proietta informazioni cruciali direttamente nel campo visivo del conducente. Inoltre, l’esperienza sonora è garantita dal sistema audio Bowers & Wilkins Diamond. Non è forse tutto ciò che un collezionista potrebbe desiderare? Con la Skytop, BMW celebra il suo passato, ma non solo. L’azienda offre una roadster che esalta il piacere di guida con un tocco di lusso esclusivo. In quanti vorrebbero guidarla almeno una volta per sentirne il rombo?

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Pubblicato da
Rossella Vitale