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Stellantis anticipa la nuova Fiat 500 ibrida: Tavares chiede incentivi

Durante l’incontro con le commissioni Attività Produttive della Camera e Industria del Senato, Tavares ha dovuto difendere le scelte industriali del gruppo Stellantis, rispondendo alle domande sui posti di lavoro persi e sulla cassa integrazione. Il CEO ha ribadito l’importanza di sostenere il settore automotive, non solo in Italia ma in tutta Europa. Ma basteranno solo le parole?

La novità Stellantis più rilevante riguarda l’anticipo della nuova Fiat 500 ibrida, ora attesa entro la fine del 2025 e non più come detto nel 2026. Un’anticipazione che porta un po’ di respiro allo stabilimento di Mirafiori, di cui si temeva il futuro. Anche la Maserati rimarrà parte del gruppo, smentendo voci di una possibile cessione, e sarà garantita la Gigafactory di Termoli, anche se con una tecnologia aggiornata. Ma Stellantis è pronta a fare di più? Tavares ha confermato l’intenzione di raddoppiare la produzione di veicoli elettrici entro il 2026. Tuttavia, ha evidenziato la scarsa domanda in Paesi come l’Italia e la Spagna. Un problema solo locale o globale?

Incentivi per il mercato elettrico e per Stellantis

Se Stellantis è pronta alla transizione verso l’elettrico, il manager portoghese ha sottolineato che l’industria automobilistica europea affronta sfide enormi. Le auto elettriche costano ancora il 40% in più rispetto a quelle con motore a combustione. In più, i concorrenti cinesi hanno un vantaggio di circa il 30%. Come fare a competere?

Tavares ha insistito su un punto chiave. Per lui servono incentivi governativi per rendere accessibili le nuove vetture alla classe media. Solo così si potrà spingere la domanda e raggiungere l’obiettivo di produrre un milione di auto in Italia. È realistico pensare che i politici possano farlo in tempi brevi? Il CEO Stellantis ha fatto anche notare il problema dei costi dell’energia in Italia, quasi doppi rispetto alla Spagna. Nonostante queste difficoltà, ha però rassicurato i parlamentari che Stellantis non ha alcuna intenzione di lasciare il Paese. L’Italia rimane una parte fondamentale per lo sviluppo del gruppo. Il governo sarà in grado di dare il supporto necessario per affrontare queste sfide?

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Pubblicato da
Rossella Vitale