Andiamo a toccare sicuramente un argomento che in questo arco temporale raccoglie molta fama in ogni parte del mondo ovvero gli emendamenti antipirateria. I quali sono stati presi in argomento dalla nostra Camera.
Andiamo adesso a vedere il tutto da molto vicino introducendoci proprio nel discorso legislativo.
Introdotti nel decreto Omnibus i nuovi emendamenti antipirateria hanno ricevuto ultimamente molta fiducia da parte del Senato e dalla Camera. In questo momento si attende semplicemente la loro conversione in legge. Nella sua nuova versione finale possiamo notare vari cambiamenti.
Un primo passo lo abbiamo con la modifica che riguarda una piccola sostituzione della parola “univocamente” con “prevalentemente”. Il tutto è racchiuso nell’articolo 1 della legge antipirateria.
Nei vari emendamenti antipirateria gli indirizzi IP che ospitano i vari siti pirati sono dovuti ad oscurazione anche se non sono destinati alle varie e le molte attività illecite. Entrando di più nel discorso è molto importante ricordare che non basta solo un’attività illecita per bloccare l’IP di una CDN
.Guardando anche l’Europa, quest’ultima si sta muovendo parallelamente all’Italia verso la direzione degli emendamenti antipirateria con l’Audiovisual Anti-Piracy Alliance. Il quale ha pubblicato il suo manifesto per il 2025-2029.
Per quanto riguarda le varie principali richieste, esse includono la rimozione quasi immediata dei contenuti considerati illegali e l’estensione di blocco dei siti a VPN e browser web. Molto enigmatica è la situazione che comprende sblocchi e blocchi, visto che l’emendamento finale è un risultato di un copia ed incolla di molti pareri tecnici.
Un altro problema che si pone è sicuramente il metodo di pagamento utilizzato dai pirati, il quale fa guadagnare molti soldi a molte organizzazioni criminali. Qui entrano in gioco anche le numerose multe che puntano sempre di più anche chi paga vari e molti soldi per ottenere questi tipi di servizi considerati illeciti.