Spotify ha deciso di ampliare la sua offerta in Corea del Sud, introducendo il suo celebre modello freemium, già popolare in molti paesi, tra cui l’Italia. Ma cosa ha spinto l’azienda svedese a fare questa mossa proprio ora? Con l’esplosione globale del K-Pop di questi anni e il crescente interesse verso la musica sudcoreana, sembra che Spotify abbia voluto cogliere l’occasione per raggiungere una platea più ampia
In tal modo, Spotify cerca di attirare chi ancora non ha mai provato il servizio. Offre a chi non ha mai testato lo streaming musicale un assaggio della sua ampissima scelta. Il modello freemium è in vero già testato con successo in molti mercati. Spotify mira, come comprensibile, a creare una base di utenti fedele che, con il tempo, potrebbe essere motivata a passare alla versione premium.
Il nuovo modello non riguarda solo la musica. Spotify ha anche evidenziato come la versione gratuita del servizio possa essere un’ottima opportunità per le imprese che desiderano fare pubblicità. La piattaforma sostiene che i suoi annunci, integrati tra le canzoni e i podcast, catturano il doppio dell’attenzione rispetto ai social media. Questo fa pensare che molte aziende potrebbero vedere Spotify come un canale pubblicitario più efficace per raggiungere il pubblico sudcoreano.
Ma cosa significa questo per gli utenti? Ora possono ascoltare una selezione di playlist, podcast e mix giornalieri senza costi, sebbene con la presenza di pubblicità. La Corea del Sud, patria del K-Pop e di una scena musicale sempre più internazionale, è uno dei mercati più floridi per la musica in streaming. Gli stream mensili di artisti sudcoreani su Spotify hanno già superato i 5,8 miliardi. Con la versione freemium, è facile prevedere che questo numero continuerà a crescere, alimentando l’interesse globale per la musica locale. Il modello freemium di Spotify riuscirà a convincere un numero crescente di utenti sudcoreani a scegliere la versione a pagamento? Solo il tempo lo dirà, ma i presupposti sembrano più che positivi.