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Boeing: la crisi porta a nuovi licenziamenti

Boeing ha riferito ai propri dipendenti la decisione di ridurre del 10% i propri lavoratori. Si parla di circa 17.000 esuberi. La strategia che Boeing intende seguire comprende una maggiore concentrazione verso le aree chiave dell’azienda. Ciò senza sprecare risorse umane ed economiche. Quest’ultima agirà soprattutto in contesti dove gli investimenti rischiano di non bastare per sostenere la situazione in cui versa la società.

Boeing: ecco cosa cambia con i nuovi provvedimenti

Nel corso del 2024, l’azienda ha affrontato diverse sfide significative. A luglio, ha raggiunto un accordo con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti. In questa occasione ha ammesso la propria responsabilità in frodi penali legate agli incidenti dei 737 Max 8 del 2018 e 2019. Tale accordo segna un capitolo oscuro per l’azienda, evidenziando criticità nel sistema di sicurezza e governance interna.

Successivamente, a settembre, la navetta Starliner ha completato un ritorno prolungato dalla Stazione Spaziale Internazionale. Quest’ultima è rimasta agganciata per tre mesi invece dei dieci giorni che erano stati pianificati. Ancor più sorprendente è stato il ritorno senza gli astronauti

a bordo, i quali dovranno ora aspettare fino a febbraio 2025 per il loro rientro programmato. Questi eventi hanno messo in evidenza le sfide tecniche e logistiche che Boeing continua ad affrontare.

A tal proposito, secondo quanto considerato dall’azienda, nel breve periodo sono attesi diversi interventi. Ciò considerando che per il BDS (Boeing Defense, Space & Security) sono previste ulteriori perdite nel corso dell’attuale trimestre. Il primo intervento riguarda il ritardare il programma 777X. Secondo quanto riportato le prime consegne partiranno nel 2026. Inoltre, è prevista la chiusura della produzione e della consegna degli ultimi 767 Freighter che sono stati ordinati nel 2027. A tali interventi si aggiungono quelli relativi al personale.

I licenziamenti sono stati annunciati dall’azienda stessa e giustificati come parte della nuova strategia di ripresa. La notizia è stata comunicata dal CEO Kelly Ortberg proprio durante i recenti scioperi che hanno coinvolto 33.000 addetti alla produzione degli aeromobili. Le contestazioni hanno avuto inizio lo scorso settembre e al momento sono ancora in corso.

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Pubblicato da
Margareth Galletta