In vista della prossima missione della NASA meglio conosciuta come Artemis III, stanno arrivando sempre più informazioni ma ora si parla degli astronauti e di quello che indosseranno. Era stato già anticipato da qualcuno che ben presto sarebbero arrivate notizie in merito all’abbigliamento, ovvero alla tuta da indossare durante la missione stessa. Si vociferava di una collaborazione con il mondo dell’alta moda e a quanto pare tutto si è verificato: proprio durante le ultime ore è avvenuta la presentazione presso il Congresso Astronautico Internazionale di Milano dove è stata presentata ufficialmente la tuta spaziale in collaborazione con Prada.
Il nome della tuta è Axiom Extravehicular Mobility Unit (AxEMU), esemplare che questa volta mostra veri passi avanti anche nel design dell’abbigliamento utilizzato per lo spazio. Tutto è ovviamente in favore dell’eleganza, con dei richiami principalmente al colore bianco e poi anche al rosso e al grigio. Tutto ciò conferisce dunque quell’aspetto sofisticato e moderno rispetto alle tradizionali tute per gli astronauti. Ovviamente non è tutto ad appannaggio dello stile, ma anche delle prestazioni, le quali vengono preannunciate come superiori anche in condizioni estreme.
Axiom Space e Prada realizzano la tuta spaziale per la missione Artemis III
Prada ha collaborato con Axiom Space per la realizzazione di questo suo capolavoro, molto più flessibile e che permette agli astronauti di potersi muovere agilmente sulla superficie lunare. Può supportare una passeggiata spaziale fino a otto ore e resistere addirittura per due ore a temperature molto rigide come quelle caratteristiche del polo sud lunare, aspetto fondamentale proprio per la missione Artemis III.
Con la supervisione di Axiom Space, Prada ha messo in campo tutte le sue conoscenze per abbinare stile ed eleganza alla funzionalità di quella che è una tutta spaziale di altissimo livello. Di base c’è la volontà di far sì che gli astronauti restino protetti in ogni momento, ma anche quello di essere da ispirazione per il futuro. L’appuntamento dunque è per settembre 2026, data fino alla quale è stato posticipato il prossimo sbarco.