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D-Orbit: l’Italia si impegna nella manutenzione satellitare

D-Orbit è un’azienda attiva nel settore aerospaziale in Italia. Quest’ultima ha siglato un nuovo accordo con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA). In questo modo, la nostra Penisola viene introdotta a tutti gli effetti nel settore della manutenzione spaziale. Il contratto stipulato comprende un investimento di 119milioni di euro. Tutto avrà inizio con una prima missione denominata RISE. L’annuncio di D-Orbit arriva successivamente alla stipula di un altro accordo da 150milioni di euro. È uno dei più grandi accordi del settore per l’ultimo anno.

D-Orbit: nuovi accordi per la manutenzione nello spazio

Riguardo la missione RISE, il veicolo spaziale coinvolto ha dimensioni simili a quelle di un minivan. L’obiettivo è di avvicinarsi ad un satellite ESA presente in orbita. Inoltre, nei seguenti otto anni, la missione potrebbe estendersi ulteriormente. In questo modo viene offerta ai satelliti una nuova esistenza.

L’iniziativa fa parte di una strategia più ampia. Quest’ultima fa riferimento soprattutto alla problematica dei detriti spaziali

. Al momento sono circa 34.000 i detriti che vagano in orbita. Quest’ultimi presentano dimensioni più grandi di 10cm. Inoltre, i satelliti operativi sono all’incirca 6.500. Considerando tale scenario è evidente come stia aumentando sempre di più il rischio di collisioni.

Il primo obiettivo della missione potrebbe riguardare un satellite per le tele-comunicazioni. Quest’ultimo è a corto di carburante, ma sembra ancora funzionare. Se la missione dovesse concludersi con un successo D-Orbit potrebbe diventare la prima azienda a livello europeo che dimostra che il settore della manutenzione è possibile.

Tale missione, insieme agli interventi sullo smaltimento dei detriti spaziali, sono la prova dell’impegno dell’UE. L’obiettivo è di creare una vera e propria economia anche nello spazio. Inoltre, è importante sottolineare che interventi di questo tipo sono utili anche per l’ambiente. I progetti intendono prolungare la vita dei satelliti, ma allo stesso tempo si impegnano anche per uno smaltimento sicuro.

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Pubblicato da
Margareth Galletta