Riguardo la missione RISE, il veicolo spaziale coinvolto ha dimensioni simili a quelle di un minivan. L’obiettivo è di avvicinarsi ad un satellite ESA presente in orbita. Inoltre, nei seguenti otto anni, la missione potrebbe estendersi ulteriormente. In questo modo viene offerta ai satelliti una nuova esistenza.
L’iniziativa fa parte di una strategia più ampia. Quest’ultima fa riferimento soprattutto alla problematica dei detriti spaziali
. Al momento sono circa 34.000 i detriti che vagano in orbita. Quest’ultimi presentano dimensioni più grandi di 10cm. Inoltre, i satelliti operativi sono all’incirca 6.500. Considerando tale scenario è evidente come stia aumentando sempre di più il rischio di collisioni.Il primo obiettivo della missione potrebbe riguardare un satellite per le tele-comunicazioni. Quest’ultimo è a corto di carburante, ma sembra ancora funzionare. Se la missione dovesse concludersi con un successo D-Orbit potrebbe diventare la prima azienda a livello europeo che dimostra che il settore della manutenzione è possibile.
Tale missione, insieme agli interventi sullo smaltimento dei detriti spaziali, sono la prova dell’impegno dell’UE. L’obiettivo è di creare una vera e propria economia anche nello spazio. Inoltre, è importante sottolineare che interventi di questo tipo sono utili anche per l’ambiente. I progetti intendono prolungare la vita dei satelliti, ma allo stesso tempo si impegnano anche per uno smaltimento sicuro.