Il Consiglio europeo ha appena approvato una nuova regolamentazione che potrebbe trasformare le condizioni lavorative per oltre 28 milioni di persone in Europa, in particolare per coloro che operano nel mondo delle piattaforme digitali. Questa iniziativa, nota come “direttiva rider”, rappresenta un passo significativo per chi lavora nella gig economy, un settore che ha guadagnato molta attenzione negli ultimi anni, specialmente per i rider. Il cammino verso questa direttiva è iniziato con un piano d’azione lanciato nel dicembre 2021, e dopo lunghe trattative, sembra finalmente arrivato il momento di concretizzarla.
Il cuore della nuova direttiva è la volontà di rendere più trasparenti gli algoritmi che governano il lavoro di queste persone. Non si tratta solo di assicurare che i sistemi automatizzati vengano gestiti da professionisti competenti, ma anche di stabilire un diritto fondamentale per i lavoratori: quello di contestare decisioni automatiche che possano avere un impatto sulla loro occupazione. È un approccio innovativo che mira a chiarire il quadro occupazionale per chi lavora con queste piattaforme, garantendo loro diritti essenziali.
Durante il voto, l’unica nazione a astenersi è stata la Germania
. Adesso, con il semaforo verde ottenuto, manca solo la firma ufficiale del Consiglio e del Parlamento dell’Unione Europea per far partire la direttiva. Una volta pubblicata nella Gazzetta Ufficiale europea, gli Stati membri avranno un termine di due anni per integrare le nuove norme nei propri ordinamenti giuridici. Si tratta di un passo importante verso la protezione dei diritti dei lavoratori nella gig economy, un settore in continua espansione che necessita di regole chiare per garantire condizioni di lavoro dignitose e sicure.L’accoglienza di questa direttiva è stata entusiastica tra sindacati e associazioni che si battono per i diritti dei lavoratori. È chiaro che per loro è essenziale avere un quadro normativo adeguato per affrontare le sfide di un mercato del lavoro in continua evoluzione. La crescente diffusione del lavoro tramite piattaforme digitali rende urgente l’adozione di misure specifiche per garantire che tutti possano lavorare in condizioni giuste e sicure. Con queste nuove norme, si spera di creare un ambiente di lavoro più equo e sostenibile per milioni di persone in Europa, contribuendo a una società in cui i diritti dei lavoratori siano rispettati e valorizzati.