Gli utenti che possiedono attualmente un computer che presenta come sistema operativo Windows 10 a breve si troveranno davanti a una scelta molto importante.
Windows 10 è stato lanciato sul mercato nel 2015 ed è tuttora il sistema operativo di molti utenti. Il dilemma relativo a questo software nasce nel momento in cui Microsoft ha già deciso la data in cui vi sarà la conclusione del supporto ufficiale, ovvero Windows 10 non verrà più aggiornato.
A partire dal 14 ottobre 2025 Windows 10 andrà ufficialmente in pensione. Ciò non significa che gli utenti non potranno continuare a utilizzarlo, ma che non verranno più eseguiti aggiornamenti per la sicurezza e quant’altro.
Visto che Windows 10 rimane tuttora il sistema operativo più utilizzato al mondo, gli utenti si trovano di fronte a una scelta significativa.
Windows 10: come comportarsi a partire dal 15 ottobre del 2025?
Apparentemente la scelta sembra essere molto semplice, ovvero bisogna bisognerebbe aggiornare il PC a Windows 11, l’attuale sistema operativo più recente di Microsoft.
Il problema nasce nel momento in cui molti computer, anche relativamente recenti non possiedono le caratteristiche tecniche necessarie per subire un upgrade del sistema operativo.
Si parla anche di computer venduti intorno al 2017, quindi dispositivi abbastanza nuovi e perfettamente funzionanti. Di conseguenza il bivio davanti a utenti di questo tipo, che possiedono un computer nuovo ed efficiente è il seguente: acquistare un nuovo computer oppure continuare a utilizzare il vecchio dispositivo ma senza ricevere gli aggiornamenti per la sicurezza.
Oltre che a una questione prettamente economica, visto che acquistare un nuovo dispositivo risulta essere costoso, viene fatta luce anche su un altro aspetto, ovvero quello dello spreco, che spingerà diversi denti all’acquisto di nuovi dispositivi informatici, tenendo da parte o addirittura smaltendo vecchi PC perfettamente funzionanti.
Tuttavia, il mancato aggiornamento dei sistemi di sicurezza per quanto riguarda Windows 10 potrebbe esporre gli utenti a rischi informatici davvero elevati.