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Huawei: sul prossimo Mate 70 potremmo vedere Android e HarmonyOS

Sembra proprio che in casa Huawei sia periodo di novità, la nota azienda cinese si ritrova ad attraversare un periodo di transizione decisamente delicato a causa del ban subito da parte degli Stati Uniti che ha letteralmente tranciato di netto tutti i rapporti commerciali con l’Occidente obbligando l’azienda a reinventarsi abbandonando per un certo periodo la scena mondiale degli smartphone, effettivamente Huawei ha perso molto di popolarità a causa di questo fatto ed è costretta a ricostruire da zero il proprio ecosistema per riuscire a ritrovare le proprie quote di mercato.

 

Dual OS per Mate 70

Tutto ciò però non ha scoraggiato la nota azienda cinese che sa bene di poter fare affidamento sul proprio mercato di Casa, quello cinese, all’interno del quale i suoi smartphone vendono e vendono bene, e comunque perché inizialmente Huawei aveva pensato di abbandonare in via definitiva Android, emblema del mercato internazionale dal quale un certo senso è stata esclusa in favore di HarmonyOS, sistema proprietario sul quale l’azienda aveva intenzione di basare il suo intero ecosistema e che gode già del supporto nativo di oltre 10.000 applicazioni

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A quanto pare però ci troviamo davanti a un nuovo dietro front, sembra infatti che Huawei abbia pensato di unire l’utile al dilettevole, sembra che il prossimo smartphone, il Huawei Mate 70, Avrà la possibilità di eseguire gli script di entrambi i sistemi, una sorta di dual OS che consente l’esecuzione di frame basati sul primo e di frame basati sul secondo, in modo da non rinunciare completamente all’esperienza Android ma allo stesso tempo di godere di tutto ciò che offre il sistema nativo di Huawei.

Non rimane che attendere per capire cosa ha intenzione di fare l’azienda dal momento che comunque una soluzione di questo genere richiederebbe la presenza dei servizi Google che sugli smartphone Huawei non sono eseguibili, dunque dovremmo toccare con mano per capire la direzione intrapresa dalla società.

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Pubblicato da
Eduardo Bleve