La possibile scelta presa dal governo italiano ha però suscitato alcune preoccupazioni da parte del gruppo del Partito Democratico dai sindacati. A tal proposito, il gruppo del PD al Senato ha presentato un’interrogazione parlamentare. In quest’ultima vengono richiesti una serie di chiarimenti riguardo la strategia adottata.
I senatori del PD hanno evidenziato alcuni punti critici. In particolare, si è fatto riferimento al mancato completamento dell’infrastruttura di rete a banda ultra-larga su tutta la Penisola. Inoltre, vengono citati anche i rischi per la sicurezza nazionale. Quest’ultimi potrebbero emergere nel momento in cui si sceglie di delegare la copertura ad un’azienda straniera guidata da un solo individuo. Inoltre, viene posta attenzione anche sulla penalizzazione delle aree interne della nostra Penisola. Infine, nell’interrogazione vengono citate anche le prestazioni limitate del servizio Starlink rispetto alla fibra ottica e i dubbi sulla sostenibilità dal punto di vista economico della tecnologia satellitare.
Come anticipato, anche il sindacato di categoria SLC-CGIL e la CGIL hanno espresso una serie di dubbi e preoccupazioni. Secondo il parere di molti esperti, Starlink non rappresenta una reale alternativa alla connessione in fibra. Rappresenta una valida possibilità solo nelle aree estremamente remote dato che in queste zone la rete cablata non è presente.
Si tratta di una questione piuttosto ingarbugliata. Bisogna trovare un punto di incontro tra la necessità di colmare il divario digitale presente nel nostro Paese rispettando gli impegni presi con l’UE nell’ambito del PNRR. E per molti, tutto ciò non è conciliabile con l’arrivo di Starlink in Italia.