Amazon è il grande colosso dell’e-commerce che ognuno di noi ormai conosce grazie alla vasta gamma di prodotti disponibili per l’acquisto. Dietro a questa piattaforma, naturalmente, ci sono tantissimi lavoratori che si impegnano al fine di gestire al meglio il funzionamento dell’azienda. Una notizia che nei giorni scorsi ha attirato l’attenzione di molti è la richiesta di ritorno in ufficio per i lavoratori di Amazon.
Nello specifico, la richiesta da parte dell’azienda sarebbe quella del ritorno in ufficio 5 giorni su 7 per tutti i dipendenti. Una decisione che porta dunque alla fine dello smart working, che negli ultimi anni ha caratterizzato la vita di tantissimi lavoratori. Scopriamo insieme maggiori dettagli sulla decisione presa da Amazon nei confronti dei dipendenti.
Amazon: stop allo smart working
Dopo diversi anni in smart working, la nuova nota del colosso non ha potuto che creare malcontenti tra i tantissimi dipendenti ormai abituati a lavorare da casa. Numerosi malcontenti che non hanno però fatto cambiare idea all’azienda. Non a caso, infatti, il CEO di AWS Matt Garman ha fatto sapere che i lavoratori contrati alla decisione di ritorno in ufficio possono cercare un nuovo lavoro.
Successivamente, lo stesso CEO Garman ha sottolineato che la decisione di porre fine allo smart working ha un motivo valido. L’obiettivo, infatti, sarebbe quello di lavorare su nuovi progetti che richiedono la presenza fisica di tutti i lavoratori.
Chiaramente, in seguito alle dichiarazioni del CEO non è mancata ulteriore preoccupazione da parte dei dipendenti. Una preoccupazione che riguarda particolarmente il futuro. Che ne sarà di coloro che, lavorando ormai da anni in smart working, hanno deciso di vivere lontano dalla città? La preoccupazione e le problematiche per il cambio delle modalità lavorative sono tante. Non ci resta che attendere ulteriori aggiornamenti che capire se Amazon deciderà di fare un passo indietro e di andare incontro alle esigenze dei propri dipendenti.