Le cinture di sicurezza sono obbligatorie, sia avanti che dietro, già da un po', ma una parte degli italiani sembra ignorare la cosa.

L’articolo 172 del Codice della Strada impone l’obbligo di utilizzare le cinture di sicurezza sia per i conducenti sia per i passeggeri, sia sui sedili anteriori che posteriori. Tuttavia, sembra che molti italiani continuino a ignorare questa regola, soprattutto quando si trovano nei sedili posteriori, esponendosi a gravi rischi. L’indagine PASSI dell’Istituto Superiore di Sanità, relativa al biennio 2022-2023, ha evidenziato che solo un terzo degli italiani indossa la cintura posteriore, un miglioramento rispetto al passato, ma ancora lontano dagli standard auspicabili.

 

Gli obblighi per la sicurezza sulla strada

Il dato è incoraggiante per quanto riguarda i sedili anteriori: più di otto persone su dieci dichiarano di utilizzare sempre la cintura, confermando una certa consapevolezza sulla sicurezza alla guida. Tuttavia, il problema persiste tra coloro che si siedono dietro. Nel 2015, solo il 15% degli intervistati indossava le cinture nei sedili posteriori; oggi siamo al 34%, una percentuale che rimane comunque insufficiente.

La situazione varia notevolmente a seconda delle regioni. Le aree del Nord Italia risultano le più virtuose, con il Friuli Venezia Giulia in testa al 72%, seguito dalla provincia di Trento e dalla Liguria. Di contro, il Sud Italia mostra dati decisamente preoccupanti, con la Campania che registra il peggior risultato: solo il 9,9% degli abitanti usa la cintura posteriore. Anche altre regioni meridionali come Puglia, Molise e Sicilia presentano percentuali molto basse.

L’indagine ha inoltre analizzato l’uso del casco e dei seggiolini per bambini. Se il casco è ormai ampiamente utilizzato, con il 96% degli intervistati che dichiara di indossarlo, i seggiolini rappresentano ancora un problema. Circa il 20% delle persone afferma di non utilizzarli correttamente o di non possederli affatto, con percentuali più alte nelle regioni del Sud. Infine, il rapporto ha toccato anche il tema della guida in stato di ebbrezza. Il 5% degli intervistati ha ammesso di aver guidato sotto l’effetto dell’alcol, una pratica più comune tra i giovani adulti e tra gli uomini, nonostante le recenti misure di contenimento abbiano contribuito a una riduzione di questo comportamento.

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