Il Tesla Cybercab, il robotaxi senza conducente di Tesla, sarà ricaricato esclusivamente tramite una soluzione wireless. Dimenticatevi la porta di ricarica tradizionale: il veicolo si connetterà a un pad induttivo dedicato. Questa novità è stata rivelata da Elon Musk durante l’evento “We, Robot”, ma cosa significa davvero per i futuri utenti?
I passeggeri di un taxi di certo non si preoccupano della ricarica, quindi perché dovrebbe essere rilevante la velocità con cui avviene? Eppure, Tesla ha fornito dettagli importanti. Secondo l’animazione mostrata, il Cybercab si ricarica inizialmente a 19 kW con il 35% di batteria residua, per poi salire a 21 kW. È veloce? Rispetto ai Supercharger di Tesla, questa velocità è inferiore, ma supera quella dei caricatori domestici, che raggiungono solo 11,5 kW. Per gli utenti finali, comunque, il processo di ricarica resterà invisibile. Saliranno sul taxi e si godranno il viaggio senza preoccuparsi di quando il veicolo avrà bisogno di ricaricarsi. La comodità è la chiave, ma la tecnologia dietro a tutto questo è impressionante.
Ma quanto potrà viaggiare il Cybercab con una singola carica? Tesla non ha rivelato i numeri ufficiali, ma l’animazione ha dato alcuni indizi. Con 810 celle visibili, e ipotizzando l’uso delle nuove celle 4680 di seconda generazione, la capacità stimata della batteria potrebbe essere di circa 75 kWh lordi.
Con una capacità di 70 kWh utilizzabili, il robotaxi Tesla potrebbe raggiungere un’autonomia teorica di 480 km. È sufficiente per i lunghi tragitti urbani o per i pendolari giornalieri? Probabilmente sì. Inoltre, il tempo di ricarica stimato fino all’80% è di circa 56 minuti. Un tempo accettabile per un veicolo che opererà principalmente senza interruzioni per i suoi passeggeri. Insomma, stiamo assistendo all’inizio di una nuova era per il trasporto urbano? Il Cybercab Tesla sembra pronto a rivoluzionare la mobilità con la sua ricarica wireless e la tecnologia avanzata delle batterie. Ormai non si aspetta altro che vederlo in azione.