Occhiali smart Si chiameranno Sense e il loro obiettivo sarà del tutto differente da quello degli smartglass già in commercio. Saranno dotati di sensori fotografici e potranno monitorare il movimento oculare ma non offriranno una prospettiva diversa e innovativa di ciò che ci circonda bensì di noi stessi. Le fotocamere non saranno proiettate verso l’esterno ma sulle guance di chi li indossa e i sensori non saranno impegnati nell’analizzare i movimenti di ciò che sta intorno all’utente ma a tracciare i suoi movimenti oculari e le varie espressioni.

Emteq Labs lavora ai suoi occhiali smart: i primi a riconoscere le emozioni

 

Potranno essere utilizzate per scopi medici, per tracciare le abitudini alimentari dei pazienti, per la ricostruzione dei muscoli coinvolti nelle espressioni facciali o ancora come supporto per la salute mentale. Dietro Sense, infatti, vi è l’idea di Charles Nduka, chirurgo estetico che, insieme all’azienda Emteq Labs, si sta impegnando nella realizzazione di quelli che saranno i primi smartglass capaci di riconoscere le emozioni degli utenti che li indossano tramite l’analisi di tutti i movimenti facciali, compresi quelli lievemente accennati e quasi impercettibili a occhio nudo.

Attualmente gli occhiali smart della Emteq Labs non sono in commercio ma, come riportato da Wired.it, l’azienda potrebbe distribuire una sorta di prototipo ad alcuni partner entro il mese di dicembre. Non è ancora chiaro quando saranno rilasciati sul mercato né quale sarà la loro destinazione.

Le riflessioni dell’azienda riguardanti i suoi smartglass fanno comunque riflettere su quella che potrebbe essere la loro utilità in svariati casi. Sense potrebbero rappresentare un supporto più che valido per i pazienti con disturbi dell’alimentazione poiché capaci di scattare foto ai piatti consumati, analizzare la velocità di masticazione dell’utente e verificare il suo stato d’animo durante il pasto. Tenere traccia di tali informazioni potrebbe essere un supporto molto utile per i medici, che avrebbero modo di monitorare i loro pazienti in maniera attendibile e costante.

Articolo precedenteOneplus 13: diffuse sul web alcune immagini
Articolo successivoAmazon: stop smart working, chi non è d’accordo può dimettersi