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Google Maps ha avviato il rilascio di un importante aggiornamento riguardante la gestione della cronologia degli spostamenti. In precedenza, queste informazioni erano salvate nei server del browser. Ma ora saranno archiviate direttamente sul dispositivo dell’utente, sia Android che iOS. Questo cambiamento, anticipato già lo scorso anno, ha implicazioni importanti non solo dal punto di vista tecnico, ma anche legale. Anche se è ancora possibile effettuare backup in cloud con crittografia end-to-end, per chi desidera una copia dei propri dati online.

Le implicazioni legali della scelta di Google

Un’altra novità riguarda il nuovo menu “Timeline“, disponibile nella sezione delle impostazioni di localizzazione. Da qui, sarà possibile gestire la cronologia, esportarla o cancellarla. L’esportazione, che richiede l’ autenticazione, salva i dati in un file JSON. In più, si potranno eliminare le informazioni presenti non solo sul proprio dispositivo, ma anche nei backup di altri device. Garantendo così una gestione più sicura e trasparente della propria cronologia di spostamenti. Tale aggiornamento fa parte dei Google Play Services, e per visualizzarlo potrebbe essere necessario attivare un flag lato server.

Il cambiamento nella gestione della cronologia non è solo una questione tecnica, ma risponde anche a preoccupazioni legali. Negli Stati Uniti, infatti, le autorità possono richiedere a Google di analizzare i dati sugli spostamenti di tutti gli utenti presenti in una determinata area in un certo periodo di tempo. Questo sistema, noto come “geofence”, ha spesso coinvolto persone innocenti nelle indagini. Ciò ha generato critiche da parte di avvocati e esperti di privacy. La decisione di archiviare tali informazioni localmente è stata presa proprio per evitare di gestire enormi quantità di informazioni sensibili. Proprio come annunciato da Google già a fine dello scorso anno.

Insomma, un simile cambiamento rappresenta un passo importante per migliorare la tutela della privacy delle persone. In modo da ridurre i rischi legati alla condivisione forzata dei dati con le autorità.

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