L’Istituto per la Competitività (I-Com), in collaborazione con Altroconsumo, ha presentato un nuovo studio. Quest’ultimo riguarda la situazione dei rifiuti da packaging in Europa e in Italia. L’obiettivo dell’UE è di aumentare il riciclo dei rifiuti. Tale traguardo dovrà essere raggiunto entro il 2030 e sarà per tutte le categorie.
La ricerca condotta ha evidenziato alcune barriere all’adozione dei prodotti sfusi. Quest’ultimi rappresenterebbero una valida soluzione al problema degli imballaggi. Sono diversi i fattori che ostacolano tale scelta. Ad esempio, vi sono la scarsa disponibilità di prodotti sfusi nei punti vendita e la percezione diffusa che quest’ultimi siano meno igienici. Soprattutto rispetto agli equivalenti confezionati.
Riciclaggio dei rifiuti in Europa
Lo studio, realizzato nell’ambito del progetto “Sceglilo Sfuso o Riciclabile“, è finanziato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) con il D.M. del 6 maggio 2022. Il progetto ha l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico sui consumi sostenibili. In particolare, cerca di aumentare la consapevolezza rispetto al problema dell’eccesso di imballaggi. Ciò promuovendo scelte consapevoli in tema di packaging.
Nel dettaglio, a livello europeo, lo studio ha evidenziato un significativo aumento del riciclo dei rifiuti comunali. Quest’ultimo è passato dal 27,3% al 48,6% (+78%). L’Italia ha visto una crescita impressionante nel tasso di riciclo tra il 2000 e il 2021. Nel dettaglio, si è passati dal 14,2% al 51,9% (+265,5%). Anche la Spagna ha registrato un miglioramento rilevante. Con un raddoppio dal 18,4% al 38,6%. Mentre la Francia ha segnato un aumento del 70,6%. La Germania ha registrato una crescita più moderata, passando dal 52,5% al 67,6%.
Analizzando i materiali di packaging, si nota un aumento dell’uso di imballaggi in carta e cartone. L’incremento medio a livello europeo è del 7,9%. La plastica, invece, ha segnato un incremento del 28,1%, con variazioni significative tra i Paesi. La Germania ha registrato il maggiore aumento (+43,1%), seguita dalla Francia (+15,5%). Mentre l’Italia (+6%) e la Spagna (+4,1%) presentano tassi più contenuti. Per quanto riguarda il vetro, la nostra Penisola ha mostrato un aumento significativo (+32%). Mentre Spagna e Francia hanno ridotto l’uso di tale materiale. Diminuendo, rispettivamente, del 18,8% e del 12,6%.
Considerando i dati presentati, lo studio suggerisce che la soluzione migliore sarebbe quella di non produrre rifiuti da imballaggio. I consumatori, quando possibile, dovrebbero acquistare prodotti sfusi con contenitori riutilizzabili.