La sicurezza dei dati personali è diventata un tema centrale nel mondo degli smartphone. Ecco perché Google ha deciso di intervenire con forza per proteggere le immagini e i video degli utenti. I cellulari, infatti, sono pieni di informazioni sensibili e la possibilità che alcune app accedano a queste senza reale necessità ha allertato l’azienda di Mountain View. A tal proposito, quest’ultima ha da tempo cercato di limitare l’accesso indiscriminato alla galleria multimediale da parte delle applicazioni. Ma le resistenze da parte degli sviluppatori non sono mancate. Il gigante tecnologico ha così introdotto l’API “Photo Picker” con Android 13. Ovvero un sistema pensato per consentire alle app di accedere solo alle foto e ai video strettamente necessari. Evitando in questo modo che si aprano porte troppo ampie su tutta la galleria.
Questa API è un’evoluzione del file picker introdotto con Android 4.4, ma è più specifica. In quanto consente l’accesso solo a determinati tipi di file multimediali. Eppure, nonostante le buone intenzioni, l’adozione di questa tecnologia è stata più lenta del previsto. Molte piattaforme continuano a utilizzare metodi proprietari per gestire l’accesso a foto e video. Mettendo così a rischio la privacy degli utenti. Per far fronte a questo problema, Google
ha così deciso di rendere obbligatorio l’uso di Photo Picker per tutte le app che richiedono l’accesso alla galleria. Sfruttando le regole del Google Play Store.Dallo scorso settembre, Google ha cominciato a chiedere agli sviluppatori di dichiarare le loro necessità di accesso ai contenuti multimediali. In più, laddove possibile, rimuovere i permessi non necessari. Le app che non si conformano entro gennaio 2025 rischiano di non poter più essere aggiornate sul Play Store. Insomma, l’azienda mira a proteggere gli utenti da accessi troppo invasivi. Anche se c’è chi teme che la nuova API potrebbe risultare limitante per le funzionalità di alcune applicazioni. La mancanza di strumenti di ricerca avanzata o la gestione degli album, infatti, potrebbe rendere Photo Picker meno versatile di altre soluzioni attualmente in uso. Google è però al lavoro per migliorare questi aspetti. Infatti, nei prossimi aggiornamenti, promette di rendere lo strumento più completo, senza sacrificare la privacy.