L'Italia evolve il suo mix energetico per integrare sempre di più fonti di energia rinnovabili e indipendenti dall'estero.

Nel settembre 2024, l’Italia ha registrato un fabbisogno energetico di 25,4 miliardi di kWh, con le fonti rinnovabili che hanno coperto il 40,1% della domanda. Questi dati, comunicati da Terna, l’ente che gestisce la rete di trasmissione elettrica nazionale, segnano un passo avanti nella transizione verso una maggiore sostenibilità energetica.

 

Il mix energetico dell’Italia si fa sempre più rinnovabile

Se confrontato con lo stesso mese dell’anno precedente, si è osservato un calo dell’1,3% nella richiesta di energia. Tuttavia, considerando l’andamento dall’inizio dell’anno, il fabbisogno energetico è cresciuto del 2,1% rispetto ai primi nove mesi del 2023. Questo scenario riflette un quadro di complessiva stabilità del settore energetico, nonostante le naturali fluttuazioni del mercato.

Parallelamente, Terna ha analizzato i consumi delle grandi industrie attraverso l’Indice Mensile dei Consumi Elettrici Industriali (IMCEI). Questo indicatore ha mostrato una diminuzione del 3,2% rispetto a settembre 2023, segnalando andamenti diversi tra i vari settori industriali. Mentre comparti come quello cartario e alimentare hanno registrato performance più solide, altri, come quello chimico e siderurgico, hanno mostrato segnali di debolezza.

La produzione interna ha coperto l’85,8% della domanda, mentre il 14,2% dell’energia è stato importato dall’estero, con un saldo mensile delle importazioni pari a 3,6 TWh. Questo dato mostra una leggera diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Complessivamente, l’Italia ha generato circa 22 miliardi di kWh a settembre, con un crescente contributo delle fonti rinnovabili.

Rispetto a settembre 2023, la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili è salita dal 38,4% al 40,1%, e guardando ai dati annuali, queste hanno coperto il 43,1% della domanda energetica complessiva. Un aumento significativo, soprattutto se confrontato con il 36,6% dell’anno precedente. La produzione da fonti termiche, invece, ha registrato una contrazione del 5%, con un drastico calo del 70,4% nell’uso del carbone, evidenziando un netto avanzamento verso un mix energetico più sostenibile.

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