Lo scopo, secondo quanto riportato, sarebbe quello di usare sistemi come Starlink, che sono basati sull’installazione di una parabola per la ricezione della connessione, per compensare nelle zone dove, nel corso degli anni, si sono accumulati innumerevoli ritardi nei piani di distribuzione della fibra ottica. In particolare lo stesso Butti ha affermato che “visti i ritardi degli operatori, il Governo sta esplorando opzioni che possano contribuire a garantire connettività nell’immediato” e che “sono in corso delle interlocuzioni con alcune Regioni italiane del Nord, del Centro e del Sud, per sperimentare la fornitura di un ‘servizio space-based’ rivolto ad aree remote o prive di infrastrutture terrestri. Il Piano Italia a 1 Giga è un elemento chiave del nostro impegno nel Pnrr
e siamo consapevoli dell’importanza di raggiungere il target previsto per il 2026“. Delle parole che risuonano come elemento primario e il Governo sta valutando attentamente l’ipotesi di poter usufruire del satellite di Elon Musk.Il vantaggio più grande di una connessione internet di questo tipo è sotto gli occhi di tutti. In particolare, a maggior ragione in un Paese che, come l’Italia, ha una conformazione morfologica che rende difficile la costruzione delle infrastrutture fisiche richieste dalla fibra, la società di Musk offre un servizio economico, rapido e senza la necessità di intervento fisico nel suolo della nostra penisola, di conseguenza evitando dei possibili rallentamenti dovuti all’operazione di installazione. Un’opzione che intriga particolarmente il Governo e che verrà senz’altro presa in considerazione dati i continui problemi legati alla rete e la “connessione” piuttosto ferrata fra la premier Meloni ed Elon Musk.