Le batterie allo stato solido promettono di rivoluzionare il mondo delle auto elettriche. Ma sono davvero pronte? Chery, nota casa automobilistica cinese, ha annunciato che nel 2026 lancerà la sua prima batteria allo stato solido. Un passo importante per un settore in continua evoluzione. Riusciranno a mantenere le promesse? La sfida è aperta. Le tappe previste sono ambiziose: entro quest’anno si punta a 400 Wh/kg, per poi salire a 600 Wh/kg nel 2025. Si arriverà alla produzione di massa nel 2027. Chery non nasconde le sue ambizioni: batterie che permetteranno alle auto di raggiungere fino a 1.500 km di autonomia, un traguardo che cambierebbe le carte in tavola.
Le case automobilistiche, soprattutto quelle cinesi, stanno investendo molto in questo settore. Perché? La competizione è sempre più feroce, e avere a disposizione accumulatori avanzati fa la differenza. C’è però ancora una grande domanda: quando vedremo risultati concreti con queste batterie?
Oltre alle batterie allo stato solido, Chery ha lanciato un nuovo
marchio, Kunpeng. Questo dedicato ai suoi accumulatori. Perché puntare su un nuovo marchio proprio ora? La risposta è nella tecnologia, ancora una volta. Kunpeng si concentra su batterie LFP e NMC capaci di ricaricarsi a 6C. Tali batterie riducono drasticamente i tempi di ricarica. Si tratta di soluzioni destinate a modelli elettrici con autonomie da 200 a oltre 1.200 km. In tal modo, con questo sistema specifico, riuscirebbero a coprire un’ampia gamma di esigenze.Tra il 2024 e il 2025, le prime di queste batterie faranno la loro comparsa sui veicoli di Chery. Il mercato di questo settore proprio adesso è in piena espansione. L’autonomia e la velocità di ricarica sono diventate due dei fattori decisivi per i consumatori e in molti sono pronti ad investirci. Ora ci si chiede naturalmente: queste nuove soluzioni porteranno davvero a un cambiamento radicale nel mercato delle auto elettriche? Finché non le vedremo nella pratica non possiamo saperlo.