News

Gli iPhone continuano ad essere usati nonostante il ban in Russia

In Russia il governo ha impedito ai suoi ufficiali governativi di usare i dispositivi iPhone di Apple. Eppure, secondo alcuni recenti dati, sembra che tale ban non sia stato rispettato completamente. Il blocco era stato stabilito dopo che il Servizio federale di sicurezza di Mosca aveva accusato gli Stati Uniti e Apple di aver sabotato gli iPhone indirizzati alla Russia. Secondo quanto riportato, su tali smartphone erano stati installati software di sorveglianza per portare avanti una campagna di spionaggio.

Gli iPhone di Apple bloccati in Russia

Come accennato, sembra però che il ban non sia astato rispettato come ci si aspettava. Vedomosti, quotidiano di informazione economica, ha dichiarato che nei primi 9 mesi dell’anno gli ordini dei dispositivi di Cupertino siano quattro volte superiori a quelli dello scorso anno. Secondo recenti informazioni, sembra che le unità vendute ai funzionari del governo russo siano circa 61. Può sembrare un numero relativamente basso, ma diventa imponente se si considera che lo scorso anni gli iPhone venduti ai funzionari erano solo 14

. Ciò significa che è stato riportato un valore circa quattro volte più elevato rispetto allo scorso anno.

In realtà, considerando l’attuale stato delle cose, è evidente che il reale motivo per cui è stato imposto il blocco dalla Russia riguarda l’intenzione di colpire l’economia statunitense piuttosto che fermare ipotetici tentativi di spionaggio da parte degli Stati Uniti perpetuati con i dispositivi iPhone.

È importante fare una precisazione riguardo tale situazione. Al momento, in Russia gli iPhone e tutti gli altri prodotti Apple non sono venduti ufficialmente. Ciò a causa del conflitto in corso con l’Ucraina. Eppure, alcuni rivenditori di terze parti li stanno proponendo a un prezzo, per il nuovo modello base da 128 GB, pari a circa 1080 euro. Sembra dunque che niente riesca a fermare l’avanzata degli iPhone Apple che ancora mantengono intatta la loro attrattiva anche sui funzionari governativi russi.

Condividi
Pubblicato da
Margareth Galletta