La NASA sta affrontando nuove difficoltà che potrebbero mettere a rischio il lancio di Artemis II, programmato per settembre 2025. Anche se questa data non è ancora confermata ufficialmente, un recente rapporto del Government Accountability Office (GAO), pubblicato il 17 ottobre, ha sollevato preoccupazioni su possibili ritardi legati ai sistemi di terra. In particolare, sembra che il programma Exploration Ground Systems (EGS) stia causando problemi. Questo programma include tutto ciò che riguarda la piattaforma di lancio mobile e i sistemi di supporto necessari per far partire il razzo Space Launch System (SLS) e la navicella Orion. Insomma, senza questi sistemi in piena efficienza, niente lancio.
Le reazioni a catena dei ritardi nel progetto Artemis
Secondo il GAO, questi lavori sono molto vicini al completamento, ma non ci sono più margini di tempo per affrontare eventuali imprevisti. E, come sappiamo, nel mondo dell’esplorazione spaziale gli imprevisti sono sempre dietro l’angolo.
Un esempio è stato proprio il lancio di Artemis I, avvenuto a novembre 2022. Quel lancio ha causato danni alla piattaforma di lancio mobile ben più gravi di quanto la NASA avesse previsto. Da allora, si è reso necessario riparare la piattaforma e aggiungere barriere protettive per evitare che si ripetano danni simili nei prossimi lanci. Inoltre, si è dovuto intervenire anche su altre questioni, come l’installazione di un sistema di evacuazione d’emergenza e l’aggiornamento dei software di controllo e dei sistemi ambientali.
Nonostante tutto, l’amministratore della NASA, Bill Nelson, si mostra fiducioso. Di recente, al Congresso Astronautico Internazionale a Milano, ha affermato che il programma Artemis sta andando bene e che l’agenzia è pronta per tornare sulla Luna. Ma non tutti condividono il suo ottimismo. Il GAO ha avvertito che se Artemis II dovesse subire ritardi, ci sarebbe un effetto domino anche su Artemis III. E non è finita qui: ci sono problemi anche con la costruzione della Mobile Launcher 2, la piattaforma destinata al razzo SLS Block 1B, che sarà utilizzata per la missione Artemis IV, prevista per settembre 2028. Insomma, una catena di possibili ritardi.
Il GAO ha raccomandato alla NASA di fare un’analisi più approfondita dei rischi per cercare di prevenire futuri problemi. Tuttavia, la NASA ha risposto che preferisce utilizzare i propri metodi di analisi interna. In ogni caso, la sfida resta quella di bilanciare un programma spaziale ambizioso con le esigenze tecniche e logistiche dei sistemi di terra, che sono fondamentali ma spesso sottovalutati.