SpaceX, l’azienda aerospaziale fondata da Elon Musk, ha ottenuto un importante contratto dalla Space Force degli Stati Uniti, una branca delle forze armate creata nel 2019 durante l’amministrazione Trump. Questo contratto, del valore di 733 milioni di dollari, prevede che SpaceX fornisca vettori di lancio per otto missioni. In particolare, l’azienda si occuperà del lancio di sette missioni per la Space Force, mentre l’ottava sarà realizzata in collaborazione con il National Reconnaissance Office. I lanci verranno effettuati utilizzando il razzo Falcon 9 e sono previsti a partire dal 2026.
Questo contratto rientra in un programma della U.S. Space Force, gestito dal Comando dei Sistemi Spaziali (SSC), denominato “National Security Space Launch Phase 3 Lane 1”. Il programma, lanciato lo scorso anno, prevede la suddivisione delle missioni in due categorie: la Lane 1, per missioni meno rischiose e destinate a orbite basse, e la Lane 2, per quelle più complesse che richiedono trasporti pesanti. Quest’estate, la Space Force ha selezionato anche altre aziende per partecipare a questo programma, tra cui United Launch Alliance e Blue Origin, quest’ultima una scelta sorprendente, dato il ritardo nello sviluppo del proprio razzo.
In prospettiva, la Space Force prevede di aprire nuovi bandi per la Lane 1 verso la fine del 2024, con un budget complessivo di 5,6 miliardi di dollari. La decisione di suddividere le gare in scaglioni mira a stimolare la concorrenza in un settore aerospaziale privato che continua a evolversi, con nuovi attori che raggiungono risultati sempre più significativi. Il colonnello Douglas Down ha sottolineato che tale approccio dovrebbe favorire la competizione, contribuendo a ridurre i costi e a promuovere tecnologie avanzate.
Il periodo di assegnazione per la Phase 3 Lane 1 si estende dall’anno fiscale 2025 fino al 2029, con la possibilità di estensioni per ulteriori cinque anni. Durante questo lasso di tempo, la Space Force prevede di affidare almeno 30 missioni, e SpaceX è considerata la favorita per ricevere la maggior parte di questi incarichi, sebbene il panorama possa evolvere significativamente entro il 2030.