TSMC, indagine sulla società TSMC è stata indagata dal Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti per aver aiutato Huawei ad aggirare il ban sulle tecnologie 5G e AI. Questo riguarderebbe anche la produzione di chip molto avanzati che utilizzano l’ AI per avere certe prestazioni. TSMC in questo è molto avanti poiché produce dei chip che Huawei non può permettersi in questo momento. Infatti ha fatto affidamento su aziende molto avanzate per poter adoperare questa tecnologia.

Huawei è anche fuori da Android e dai servizi di Google Play dopo il divieto imposto da Trump. Quindi a questo punto i dispositivi che verranno realizzati in seguito non avranno accesso ai servizi di Google. Rimarranno solamente disponibili alla società quei servizi che saranno garantiti con le risorse open source. Dato il divieto imposto, bisognerà indagare per capire se veramente TSMC avrebbe aiutato Huawei per i nuovi chip AI.

 

TSMC, ecco cosa emerge dalle numerose ipotesi

Secondo alcune informazioni riportate online, TSMC avrebbe venduto alcuni chip AI direttamente al colosso cinese. Altri invece sarebbero arrivati alla società indirettamente cioè, attraverso l’ ausilio di terze società. Tutto questo perché recentemente la società cinese ha presentato dei chip molto innovativi che utilizzano tecnologie a cui Huawei al momento non avrebbe accesso. Per cui è semplice immaginare come la società americana abbia passato alcune informazioni riguardanti la produzione di questi dispositivi. Secondo il ban imposto dagli USA però, tutte le aziende americane non devono avere rapporti d’ affari con Huawei riguardo la connettività 5G di ultima generazione o chip con intelligenza artificiale integrata. La società TSMC si ritiene rispettosa della legge, per cui ha intenzione di provvedere al più presto per sistemare questa faccenda.

Come ulteriore prova c’è anche il CHIPS Act, un patto che consentirebbe la produzione di nuove fabbriche in territorio americano a cui ne potrà trarre vantaggio Apple.

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