Il business model di Arm è sostanzialmente incentrato sulle royalty. Ciò significa che dopo aver progettato il circuito di CPU e GPU, l’azienda lo concede ad altri. Saranno poi le altre aziende a trasformali in chip completi.
Circa un paio d’anni fa, Qualcomm ha acquistato Nuvia, una startup per evitare proprio tale passaggio. Arm era da subito apparsa piuttosto ostile poiché a suo dire, Qualcomm aveva provato a trasferire le licenze di Nuvia senza la dovuta autorizzazione. Riguardo tale situazione, Arm ha denunciato nel 2022 Qualcomm.
E solo ora, sembra che la questione sia arrivata agli sgoccioli. Bloomberg ha dichiarato che la società britannica ha inviato a Qualcomm una notifica di revoca
della propria licenza. Ciò significa che Qualcomm non potrà più immettere sul mercato prodotti ideati sulla proprietà intellettuale di Arm.Uno scenario alquanto complesso che potrebbe rivelarsi catastrofico per l’intero settore di smartphone e tablet. E non solo. Anche il mercato automotive potrebbe risentirne gravemente. Quasi tutti i prodotti generati da Qualcomm, infatti, risultano essere vincolati dalle licenze di Arm.
Qualcomm non sembra disposta a lasciar correre e in un comunicato sull’accaduto ha utilizzato toni piuttosto vividi. Secondo quanto riportato l’azienda definisce le dichiarazioni di Arm delle “minacce infondate”. Inoltre, l’azienda si è dichiarata fiduciosa su quello che sarà il futuro suggerendo che ci sarà una sorta di riconciliazione.
È importante sottolineare che tale scenario è al momento quello più plausibile. Si può dunque ipotizzare che le due aziende trovino un nuovo accordo economico per continuare a lavorare insieme senza ulteriori intoppi.