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Colonnine elettriche in Italia: il Paese accelera nella mobilità

La rete di ricarica per auto elettriche in Italia continua a crescere rapidamente. Ma siamo davvero pronti per il futuro? Al 30 settembre 2024, si contano 60.339 punti di ricarica pubblici. Solo negli ultimi 12 mesi, si è registrata una crescita di 13.111 nuovi punti. Tale crescita è segno di un impegno costante degli operatori del settore. L’aumento è stato particolarmente rilevante nelle stazioni di ricarica veloci e ultra-veloci. Queste ora hanno toccato il 49% delle nuove installazioni. Non è un dato che fa riflettere?

La distribuzione geografica delle colonnine elettriche

La rete si concentra principalmente nel Nord Italia. Qui detiene il 58% dei punti di ricarica. Di contro, l’infrastruttura elettrica di ricarica italiana si espande più lentamente nel Centro e Sud, che insieme coprono il restante 42%. Il progresso, tuttavia, nel Sud e nelle Isole inizia a farsi notare, seppur ancora limitato. Tra le regioni, la Lombardia guida la classifica con 11.687 punti di ricarica, seguita poi da Lazio, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna. Le province “elettriche” di Roma e Milano continuano a dominare. Rispettivamente hanno 4.919 e 3.999 punti

e sono poi seguite a distanza da Napoli, Torino e Brescia.

Ma come si comportano le stazioni di servizio autostradali? Viaggiare in elettrico oggi è più facile. Al 30 settembre 2024, sono presenti 1.057 punti di ricarica con colonnine elettriche in autostrada, con l’86% delle stazioni veloci e il 64% con potenze superiori ai 150 kW. Sebbene il 42% delle aree di servizio sia già attrezzato, si può fare di più? La crescita è evidente, ma siamo davvero pronti a competere con gli altri Paesi europei? Fabio Pressi, presidente di Motus-E, sottolinea l’importanza di velocizzare le procedure autorizzative e di rivedere la strategia del PNRR, soprattutto per incrementare le colonnine elettriche ultrafast al Sud. Senza interventi mirati, rischiamo di sprecare un’occasione fondamentale. L’industria automobilistica elettrica ha bisogno di certezze, e una rete di ricarica capillare può davvero fare la differenza nel supportare la transizione verso la mobilità elettrica.

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Pubblicato da
Rossella Vitale