Le vicende controverse che hanno riguardato Huawei negli ultimi anni hanno fatto cambiare idea alle persone. Diversi utenti infatti si sono ritrovati più volte a dover scegliere su quale smartphone portare a casa in passato, mentre oggi non hanno dubbi: non deve essere un dispositivo di Huawei, purtroppo a causa della mancanza del Play Store al suo interno. Sebbene il nuovo Huawei App Gallery sia ampiamente provvisto di ogni contenuto, gli utenti ormai hanno adottato una forma mentis totalmente sbagliata che però ha comportato la totale o quasi estinzione del brand cinese in Italia e in Europa.
Tutto ciò è stato frutto ovviamente del ban imposto dall’allora presidente USA, Donald Trump. A quanto pare ad oggi l’azienda cinese si starebbe servendo ancora di chip prodotti da TSMC, azienda americana leader per quanto riguarda i componenti hardware. Huawei starebbe facendo ancora riferimento al colosso per i suoi nuovi e a avanzatissimi acceleratori AI, totalmente contro ogni principio del nuovo ban imposto nel 2020
dagli Stati Uniti.A finire sul banco degli imputati sarebbe stata anche TSMC, accusata dagli Stati Uniti di aver aiutato Huawei ad aggirare il ban. Secondo quanto riportato però l’azienda cinese avrebbe agito mediante alcune società intermediarie, in quanto anche TSMC dichiara di essersi accorta di una possibile violazione in merito ad un ordine che riguardava un chip molto somigliante all’Ascend 910B.
Una volta che il produttore di componenti hardware si è reso conto che con i tempi tutto coincideva con l’uscita del nuovo hardware AI di Huawei, è partita la segnalazione. Al momento TSMC dichiara di non avere più rapporti commerciali con Huawei, più precisamente dal mese di settembre 2020. La situazione comunque resta molto ingarbugliata e ci sarà bisogno di nuovi chiarimenti per capire al meglio come stanno andando le cose realmente.