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Cresce la sfiducia degli italiani verso fornitori di energia e gas

Il rapporto tra gli italiani e le società fornitrici di energia, gas e telecomunicazioni è spesso conflittuale. Secondo uno studio di Assium, associazione italiana degli Utility Manager, presentato recentemente a Roma durante il convegno “DNA, l’evoluzione dell’Utility Manager”, quasi la metà degli italiani ha avuto problemi con i gestori, e una significativa fetta della popolazione (39%) ha perso fiducia nei contratti. Inoltre, circa il 64% degli intervistati non si affida ai call center per cambiare fornitore, mentre il 76% respinge le offerte di venditori porta a porta, evidenziando il disinteresse per queste modalità di vendita.

 

La sfiducia degli italiani per il mercato

La ricerca ha mostrato che, nonostante la sfiducia diffusa, il 47,5% degli utenti si dichiara soddisfatto o molto soddisfatto dei propri gestori. Tuttavia, quando emergono problemi, la gestione delle criticità lascia spesso a desiderare: quasi la metà degli intervistati (46,5%) ha riscontrato difficoltà e il 40,5% reputa le soluzioni proposte lente, mentre solo il 20,5% le trova efficienti. La trasparenza nelle informazioni contrattuali è un ulteriore problema: il 39% degli utenti si dice insicuro o poco sicuro riguardo alla chiarezza e ai possibili costi nascosti, indicando una carenza che limita ulteriormente la fiducia nei fornitori.

A spingere i consumatori al cambio di fornitore è, in primo luogo, la convenienza economica: il 42% degli intervistati considera il prezzo la motivazione principale. Problemi con il fornitore precedente o una maggiore trasparenza nell’offerta risultano rilevanti rispettivamente per il 20% e il 14% degli utenti. In generale, solo il 23,4% valuta un cambio di fornitore su base annuale, e meno del 10% lo considera ogni sei mesi; la maggior parte, circa il 63%, decide di cambiare fornitore solo “quando capita”.

Un ulteriore aspetto evidenziato riguarda la professionalità degli agenti di vendita: il 47,8% dei consumatori vorrebbe potersi rivolgere a un consulente certificato, dimostrando quanto sia importante per gli utenti avere garanzie di competenza e serietà.

Federico Bevilacqua, presidente di Assium, sottolinea che, nonostante una fiducia discreta nei confronti degli operatori, il sentimento prevalente rimane la diffidenza per le modalità di vendita e la scarsa trasparenza. Proprio per questo, la proposta di istituire la figura dell’Utility Manager ha riscosso consensi tra istituzioni e operatori. L’obiettivo è portare tale figura al centro del mercato, per rendere le dinamiche del settore più chiare e affidabili, sostenendo il progetto di legge avanzato in Parlamento da Letizia Giorgianni.

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Pubblicato da
Margherita Zichella