samsungCome riportato da alcune indiscrezioni sembra che la divisione Samsung Foundry che si occupa della produzione di chip stia attraversando un periodo di crisi. A riportare la notizia sono alcune voci interne all’azienda sudcoreana. In particolare, sembra che i primi risultati negativi siano stati riscontrati per la produzione dei Exynos 2500. Tali problemi hanno portato in molti a credere che quest’ultimi chip non saranno utilizzati per la nuova serie Galaxy S25 di Samsung. Ciò porterebbe l’azienda sudcoreana ad optare invece per il nuovo Snapdragon 8 Elite per i suoi top di gamma.

Samsung: ecco cosa accade nelle fonderie chip

Le informazioni riportate sottolineano che le rede dei wafer 3nm GAA sarebbero decisamente inferiori a quelle ipotizzate. Solo 25/30 chip su 100 sono davvero utilizzabili. Tali dati evidenziano un picco negativo pari al 10%.  È stato presentato un sondaggio, sottoscritto da circa 31 tra dipendenti ed ex dipendenti Samsung. Secondo quanto emerso sembra che le preoccupazioni su tali risultati.

La maggior parte degli individui coinvolti ha dichiarato che il ritmo di innovazione tecnologica di Samsung per questo settore risulta troppo lento. In particolare, le critiche mosse fanno riferimento soprattutto alla gestione degli obiettivi. Sembra che Samsung si stia concentrando troppo su obiettivi a breve termine, anche se non possiede una chiara strategia complessiva.

Alcuni rappresentati dell’azienda sudcoreana hanno posto le proprie scuse agli investitori, facendo riferimento a risultati finanziari “fiacchi”. Dichiarazioni che hanno indirettamente confermato la situazione di crisi in cui si troverebbero gli stabilimenti per la produzione dei chip.

Al momento, Samsung non ha rilasciato dichiarazioni dirette riguardo tale situazione. È però evidente che al momento la divisione Foundry sta attraversando un periodo particolarmente complesso. Samsung dovrà lavorare sodo per poter riprendere in mano la situazione e raggiungere risultati migliori che le permetteranno di competere con gli attuali colossi della produzione di chip. Tra cui, ovviamente, spuntano Qualcomm e TMSC.

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