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Volkswagen e ID.Buzz: la mobilità autonoma in stile “Cybercab” Tesla

Volkswagen ha annunciato un’importante novità nel settore della mobilità autonoma. L’azienda punta a trasformare il suo ID.Buzz in un veicolo autonomo pronto per il mercato globale entro il 2026. È un passo deciso verso un futuro senza conducente, in concorrenza diretta con Tesla, che ha recentemente avviato un progetto simile con il suo “Cybercab”. Ma cosa distingue Volkswagen dagli altri? La casa automobilistica ha scelto di utilizzare una piattaforma già amata e riconoscibile come l’ID.Buzz. Questo furgoncino elettrico è diventato rapidamente un’icona moderna e la sua versione autonoma potrebbe diventare il volto della guida senza conducente.

I primi test sono già in corso: una flotta di 15 veicoli sperimentali sta circolando ad Austin, in Texas, mentre in Europa i test si svolgono a Monaco e Amburgo. Questi veicoli sperimentali, ha riferito Katrin Lohmann, responsabile del dipartimento ADMT, stanno già suscitando stupore tra i passanti. Secondo Lohmann, è chiaro che l’assenza di un conducente suscita curiosità, e la gente è spesso incredula nel vedere un veicolo che “guida da solo”.

L’alta tecnologia del nuovo ID.Buzz Volkswagen

Per raggiungere la guida autonoma, Volkswagen ha investito in tecnologie avanzate. Ogni veicolo è dotato di sensori di ultima generazione. Posseggono poi un sistema Lidar sviluppato dalla startup israeliana Innoviz. I dati vengono gestiti da EyeQ6, una piattaforma creata in collaborazione con Mobileye. Essa è capace di analizzare velocemente le informazioni visive per garantire la sicurezza del veicolo in tempo reale. Questo ecosistema tecnologico è sviluppato da circa 700 esperti impegnati nel rendere la guida autonoma non solo sicura ma anche conforme alle normative europee e statunitensi.

Volkswagen ha scelto di non operare direttamente il servizio autonomo. Invece, venderà l’ID.Buzz autonomo a grandi aziende del settore trasporti, come Uber. Questa strategia, secondo alcuni esperti, permette alla casa automobilistica di accelerare la diffusione della tecnologia, offrendo un’ampia copertura e rendendo i veicoli accessibili a una clientela globale. Sarà sufficiente? Gli analisti credono di sì, sottolineando come l’approccio di Volkswagen possa aprire il mercato a una rete capillare di veicoli autonomi già dai prossimi anni. Il traguardo fissato per il 2026 sembra ambizioso, ma Volkswagen è convinta che il suo iconico Bully elettrico potrà davvero rivoluzionare il mondo della mobilità urbana.

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Pubblicato da
Rossella Vitale