Google ha annunciato che, dalla prossima settimana, le immagini modificate tramite strumenti di intelligenza artificiale come Magic Editor, Magic Eraser e Zoom Enhance in Google Foto includeranno metadati visibili per indicare le alterazioni AI. Questi dettagli saranno visibili accanto ad altre informazioni della foto, come nome del file e posizione, nell’applicazione. La misura è mirata a garantire maggiore trasparenza per gli utenti, offrendo loro consapevolezza sul livello di manipolazione apportato.
Il nuovo approccio di Google alla fotomanipolazione
John Fisher, direttore di ingegneria di Google Foto, ha chiarito che l’inserimento di questi metadati dovrebbe facilitare la comprensione del contesto visivo, una novità rilevante in un’epoca in cui gli strumenti di editing avanzato sono sempre più diffusi e raffinati. La società americana non si limiterà a segnalare le alterazioni AI, ma includerà anche dati per le immagini che combinano elementi di diverse fotografie, come quelle realizzate con le funzionalità Best Take e Add Me, presenti sui nuovi smartphone Pixel. Fisher ha però ammesso che, purtroppo, chiunque intenda eludere il sistema potrebbe farlo con relativa facilità, una sfida tecnica che rende complessa la piena trasparenza.
La crescente possibilità di modificare visivamente le immagini ha suscitato preoccupazione in molte realtà tecnologiche, in particolare per quanto riguarda l’autenticità delle fotografie. Apple, ad esempio, ha deciso di mantenere un approccio più cauto nella creazione di contenuti fotorealistici, segnalando come l’integrazione dell’AI nelle immagini possa creare incertezza sull’effettiva realtà dei contenuti visualizzati. Craig Federighi, responsabile software di Apple, ha infatti espresso il timore che la manipolazione visiva possa minare la fiducia degli utenti.
L’iniziativa di Google rappresenta comunque un passo rilevante per favorire la trasparenza nell’uso dell’intelligenza artificiale applicata all’editing fotografico. Tuttavia, questo solleva importanti questioni etiche sulla percezione del contenuto digitale e sul confine tra realtà e manipolazione. La possibilità di modificare le immagini con facilità potrebbe infatti rendere meno immediata la distinzione tra ciò che è autentico e ciò che è elaborato, e l’impatto di queste tecnologie sul rapporto tra utente e contenuto visivo resta un tema aperto.