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Intel: nel 2005 poteva comprare Nvidia nel possibile affare del secolo

Quello di cui vi parliamo oggi rappresenta una delle sliding doors forse più significative della storia della tecnologia, nel lontano 2005 l’allora CEO di Intel, Paul Otellini ebbe un’idea: acquistare NVIDIA per 20 miliardi di dollari, dal momento che si pensava che le sue strutture avrebbero avuto un ruolo cruciale nel mondo deidata center, proposta che venne offerta al consiglio di amministrazione, il quale però la respinse vista l’entità dell’investimento e le possibili difficoltà nell’integrare le due aziende.

 

Scelte sbagliate

Dopodiché, anziché acquistare Nvidia, Intel puntó sul progetto Larrabee, guidato dall’attuale CEO Pat Gelsinger, che utilizzava tecnologie x86 in un ibrido tra CPU e GPU, tale progetto venne poi abbandonato e Intel per diversi anni abbandonò il mercato delle schede grafiche.

Dopo questi avvenimenti Intel decise comunque di tuffarsi nel mondo dei data center effettuando alcuni investimenti che però non hanno minimamente scalfito il percorso fatto invece dall’azienda californiana dei colori in tinta verde che ora ha raggiunto la capitalizzazione pari a tre triliardi di dollari

e che risulta una delle rivali da battere per Intel, un destino decisamente paradossale e sicuramente per certi tratti ironico, dal momento che in passato a fare la voce grossa era invece l’azienda blu che aveva l’occasione di acquisire quella che sarebbe diventata ad oggi l’azienda più preziosa del mondo.

Non è la prima volta che Intel pecca in lungimiranza, qualche anno fa, tra il 2017 e il 2018, il CEO Bob Swan rifiutò di acquisire una partecipazione in OpenAI, sappiamo tutti com’è andata dal momento che adesso l’intelligenza artificiale è quasi sinonimo dell’azienda citata sopra, all’epoca il motivo di rifiuto fu la credenza che il mondo dell’intelligenza artificiali fosse ancora troppo acerbo vedendo tale mossa dunque come un’azione prematura e priva di senso.

Non c’è che dire, Intel deve assolutamente avere un occhio diverso per quanto riguarda gli investimenti in prospettiva dal momento che più di una volta si è fatta sfuggire affari dal valore miliardario.

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Pubblicato da
Eduardo Bleve