Il rover Perseverance della NASA ha catturato un evento astronomico davvero spettacolare su Marte: un’eclissi solare causata dal passaggio di Phobos, una delle due lune del pianeta rosso. Il 30 settembre 2024, Perseverance ha puntato la sua fotocamera Left Mastcam-Z verso il cielo marziano e ha immortalato una serie di immagini che mostrano questa piccola luna mentre attraversa il disco solare. È un momento davvero affascinante che offre uno sguardo unico sulla dinamica del sistema marziano.
Parlando di Phobos, va detto che è la luna più grande di Marte e ha una forma piuttosto singolare, che ricorda una patata. Questa caratteristica, insieme alle sue dimensioni — circa 27 x 22 x 18 chilometri — la rende molto diversa dalla nostra Luna. Un aspetto sorprendente è la sua orbita: Phobos si trova incredibilmente vicina a Marte, a soli 6.000 chilometri di distanza, e riesce a completare tre orbite in un solo giorno marziano. Questa rapidità la rende una luna davvero unica nel panorama solare.
Ma l’origine di Phobos è un vero mistero. Gli scienziati non la considerano un asteroide catturato dalla gravità di Marte, principalmente per via della sua orbita così regolare. Le teorie attuali suggeriscono che Phobos, insieme a Deimos , potrebbe essersi formata dal materiale residuo della formazione di Marte o a seguito di una collisione catastrofica con un altro corpo celeste. Insomma, c’è ancora molto da scoprire su queste lune.
Questa non è la prima volta che Perseverance documenta un’eclissi solare su Marte; infatti, il rover ha già fotografato eventi simili nel febbraio 2024 e nell’aprile 2022. Altri rover, come Spirit e Opportunity, avevano già osservato eclissi nel 2004, mentre Curiosity ha realizzato il primo video di un’eclissi marziana nel 2019. La documentazione di questi eventi non è solo una meraviglia visiva; offre anche dati scientifici preziosi sulla dinamica orbitale delle lune e sulla loro natura.
A differenza delle eclissi totali che possiamo vedere sulla Terra, quelle su Marte sono sempre parziali. Né Phobos né Deimos sono sufficientemente grandi da coprire completamente il Sole, quindi gli osservatori marziani possono solo assistere a una parte di questo straordinario spettacolo. È una continua scoperta che ci ricorda quanto sia affascinante il nostro sistema solare.