Claude può davvero sostituire l’utente al PC? Pare di sì. Anthropic ha introdotto una nuova versione di Claude, il suo modello di intelligenza artificiale, capace di utilizzare il computer in modo autonomo grazie alla funzione “Computer Use”. Questa funzione permette a Claude di muovere il cursore, cliccare e persino digitare testo come farebbe un essere umano. Si tratta di una svolta significativa nel campo dell’automazione delle attività digitali, e i primi utenti hanno accolto la novità con grande entusiasmo. Ma questa nuova abilità porterà davvero a una gestione completamente indipendente del lavoro da parte dell’AI?
Grazie a “Computer Use”, Claude può interpretare screenshot del computer e tradurre i comandi in azioni concrete su vari software. Gli utenti riportano esempi di utilizzo che spaziano dalla navigazione tra applicazioni all’elaborazione di moduli complessi. Nei test, è stato chiesto a Claude di fare una rassegna stampa su argomenti di intelligenza artificiale. Ha aperto il browser, navigato su diverse testate come Reuters, TechCrunch e The Verge, e raccolto informazioni nella sezione AI di ciascuna fonte. La capacità di raccogliere dati e muoversi tra diverse fonti ha reso l’esperienza molto simile a quella di un utente umano che svolge ricerche approfondite.
Alcuni sviluppatori hanno usato Claude per impostare database e gestire software aziendali, mentre altri sono riusciti persino a programmarlo per creare nuovi agenti AI. Tuttavia, la modalità “Computer Use” non è priva di problemi. Poiché il modello è stato addestrato su un campione rappresentativo dell’utilizzo medio degli utenti, Claude può perdere tempo proprio come una persona reale. Durante una dimostrazione, l’AI ha iniziato a cercare immagini del parco di Yellowstone, mostrando così una certa difficoltà a restare concentrata sul compito assegnato.
La nuova versione è stata progettata per evitare usi impropri. Anthropic ha integrato specifici classificatori che monitorano l’attività, mentre i ricercatori tengono sotto controllo le sue interazioni per prevenire comportamenti rischiosi. In uno dei test, tuttavia, Claude è riuscito a superare un test CAPTCHA progettato per bloccare i bot, sollevando preoccupazioni sulla possibilità di un uso improprio della tecnologia. La funzionalità è ancora in fase beta, disponibile tramite API, e ci vorrà tempo per comprendere appieno i vantaggi e i rischi di “Computer Use”. Sarà davvero questa la svolta verso un futuro in cui l’AI potrà sostituire gli esseri umani nelle mansioni digitali?