Il progetto è decisamente ambizioso. La Habermas Machine si fonda sull’idea che, alla base di ogni conflitto irrisolvibile, non ci sia l’impossibilità di trovare una soluzione. Piuttosto tutto si basa sull’inadeguatezza del metodo di comunicazione usato. Il filosofo credeva infatti che, attraverso un sistema di comunicazione ideale, fosse possibile risolvere qualsiasi problema. La missione di Google DeepMind è di tradurre questo pensiero in una tecnologia concreta.
Secondo tale progetto, l’AI diventa mediatore negli incontri (caucus) tra persone con idee diverse. Il sistema di Google procederebbe dialogando individualmente con ciascun partecipante per poi formulare proposte di compromesso
accettabili per tutti. Utilizzando le capacità dei modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM), l’AI non si limita a riassumere singoli testi, ma combina molteplici opinioni per identificare punti comuni.Habermas Machine si basa su due componenti principali. Un modello generativo, sviluppato con la tecnologia Chinchilla di DeepMind, che propone soluzioni a partire dalle opinioni dei partecipanti. Il secondo modello è di ricompensa. Quest’ultimo valuta le affermazioni di ciascuno, prevedendo la probabilità di consenso. La soluzione con il punteggio più alto viene sottoposta al gruppo, che può esprimere critiche e suggerimenti. Il sistema ripete il processo, elaborando nuove proposte finché non si trova una soluzione accettata da tutti.
I test condotti da Google DeepMind su un campione di 5.734 persone, hanno evidenziato un tasso di accettazione delle proposte dell’AI del 56%. Tale valore risulta superiore al 44% dei mediatori umani.
È però importante sottolineare che su questioni più controverse, come ad esempio la Brexit, la Habermas Machine di Google non è riuscita a raggiungere lo stesso livello di efficacia.